Vai al contenuto
Home » firenze antifascista

firenze antifascista

Sergio Ramelli e la legittimazione del fascismo

    Meloni e La Russa invitano tutta la sinistra a fare i conti con Sergio Ramelli.
    Lo stesso vale per i cosiddetti “martiri delle foibe” e per Giovanni Gentile.
    In poche parole le istituzioni democratiche oggi parlano la stessa lingua del neofascismo italiano.
    Si prende un fatto singolo, lo si decontestualizza, se ne esalta la drammaticità e infine, da quel singolo fatto, si ricostruisce un quadro completamente rovesciato.

    Insorgiamo, non più guerra non più distruzione solo forza che sa costruir

      Per noi è un orgoglio esser tornati ancora una volta per le strade di San Frediano, un quartiere simbolo della Liberazione di Firenze, ed averlo attraversato assieme a migliaia di antifasciste e antifascisti.
      Per rendere giustizia ai caduti della lotta di Liberazione, a coloro che hanno combattuto la lotta partigiana, il nostro compito è continuare a lottare per portare a compimento la Liberazione.

      Aggiornamenti sull’assemblea organizzativa per il 25 Aprile

        L’assemblea di Firenze Antifascista di stasera avrebbe dovuto concentrarsi, in teoria, su questioni squisitamente organizzative.
        Le questioni organizzative discendono dal “politico”.
        La partecipazione e il livello del dibattito all’assemblea che organizzammo al circolo La Loggetta a fine Marzo sono la base da cui ripartiamo.

        Rafforziamo l’invito all’assemblea cittadina di Firenze Antifascista

          A tutte le realtà politiche, i collettivi, le strutture, le organizzazioni, i comitati e le associazioni del territorio fiorentino: rafforziamo l’invito alla partecipazione all’assemblea organizzativa verso la piazza del 25 Aprile.
          Rimane intatto l’ordine del giorno che avevamo già presentato, ma crediamo sia ineludibile la necessità di un confronto rispetto a quanto accaduto con le cariche nella piazza di Milano del 12 Aprile.

          Verso il 25 Aprile 2025: antifascismo è antisionismo

            Raccogliere l’esempio della Resistenza Partigiana significa coglierne il portato storico e l’insegnamento politico.
            Il Comandante Gracco disse che la Resistenza era l’insieme di tre momenti: la liberazione dell’occupante nazista, la liberazione dal fascismo e la liberazione dallo sfruttamento del capitale, il responsabile dell’avvento del fascismo e della guerra.
            Per questo possiamo dire che la Resistenza rimase incompiuta e lo è ancora oggi.

            Oggi come nel ’45 contro guerra e fascismo

              Il 25 Aprile 1945 l’Italia si liberava dal nazifascismo. Si liberava e non veniva liberata, perché fondamentale è stato il contributo di tutte e tutti coloro che dalle città alle montagne attraverso scioperi, sabotaggi e azioni di guerriglia, scegliendo di disertare e di insorgere imbracciando le armi hanno portato all’insurrezione generale e alla sconfitta del fascismo.

              Disertiamo la chiamata alle armi e scendiamo in piazza!

                L’abbiamo sempre detto: la Costituzione, in assenza dei rapporti di forza adeguati tra le classi, non rappresenta alcun argine alla barbarie di questo sistema.
                Nessuna norma e nessuna legge, neanche la carta fondante della Repubblica, ci salverà.
                Solo la lotta di classe.

                L’associazione ucraina che a Firenze omaggia i nazisti

                  L’Associazione Ucraina – Firenze “Lilea” Onlus è l’associazione di ucraini che nella nostra città ormai da anni organizza manifestazioni a sostegno del regime di Kiev e della guerra sotto lo slogan “Gloria all’Ucraina! Gloria agli eroi!”.
                  Alle sue manifestazioni ha preso parte più volte il PD locale e in diverse occasioni hanno presenziato anche Dario Nardella e Eugenio Giani.
                  Proprio a proposito dei cosiddetti “eroi”, il 7 Marzo hanno pubblicato sui loro canali l’omaggio a Dmitry “Da Vinci”, in occasione dell’anniversario della sua morte avvenuta 2 anni fa.
                  Dmitry “Da Vinci” era militare e militante nazista.

                  Pane, pace, libertà

                    Alle ore 10:00 del 5 Marzo 1943 gli operai della Fiat Mirafiori dopo 20 anni di fascismo e in piena guerra incrociano le braccia e smettono di lavorare.
                    Saranno presto seguiti dagli operai e dalle operaie delle altre fabbriche di Torino e del triangolo industriale: nell’arco di un mese si contano 268 scioperi e 200.000 scioperanti.
                    È l’inizio della fine.

                    Solidarietà a Mikhail e Alexander Kononovich, compagni antifascisti ucraini!

                      Negli ultimi tre anni la narrazione di parte della guerra in Ucraina è sempre stata a senso unico: ci è stato detto che supportare la cosiddetta “resistenza ucraina” voleva dire difendere la democrazia e stare in ogni caso dalla parte giusta. Come sempre l’imperialismo USA e NATO vuole dare patenti di democrazia e decidere da che parte stanno buoni e cattivi, a costo di legittimare e difendere i nazisti al potere a Kiev.

                      Azione di guerra nel porto di Savona

                        Il 14 Febbraio 2025 nel porto di Savona c’è stato un attentato.
                        Alcune cariche esplosive sono state posizionate sotto la chiglia di una petroliera.
                        Gli ordigni hanno sfondato lo scafo ma non i serbatoi che contenevano il greggio.
                        Solo per questo oggi non stiamo parlando di un disastro ambientale e di una strage.

                        Verso la proiezione di “Maidan, la strada verso la guerra”

                          Quando parliamo di militarizzazione della società a partire dalle scuole dobbiamo chiarirci che lo Stato di guerra non si pone limiti. Quei limiti possono essere fissati solo dalla nostra lotta e dal nostro rifiuto di piegarci davanti a questa logica.