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repressione

Lettera

    Ciò che state per leggere è la testimonianza di una donna che sta affrontando con forza un periodo molto pesante. Lo sta affrontando con immensa forza perché lo Stato ha deciso di non aiutarla.

    In memoria di Giorgiana Masi

      12 Maggio 1977 — 12 Maggio 2025
      In memoria di Giorgiana Masi, uccisa da un colpo di pistola esploso dalla polizia durante una manifestazione di piazza.

      È successo di nuovo!

        Ancora una volta il sottopasso de Le Cure è stato il teatro di un attacco vigliacco contro i senzatetto che vi trovano rifugio.
        Ancora una volta sono stati bruciati i libri trasformando il sottopasso in una specie di camera a gas. In pochi minuti l’aria si è fatta irrespirabile e le conseguenze potevano essere ancora più gravi di quanto già non lo siano.

        Insorgiamo, non più guerra non più distruzione solo forza che sa costruir

          Per noi è un orgoglio esser tornati ancora una volta per le strade di San Frediano, un quartiere simbolo della Liberazione di Firenze, ed averlo attraversato assieme a migliaia di antifasciste e antifascisti.
          Per rendere giustizia ai caduti della lotta di Liberazione, a coloro che hanno combattuto la lotta partigiana, il nostro compito è continuare a lottare per portare a compimento la Liberazione.

          Aggiornamenti sull’assemblea organizzativa per il 25 Aprile

            L’assemblea di Firenze Antifascista di stasera avrebbe dovuto concentrarsi, in teoria, su questioni squisitamente organizzative.
            Le questioni organizzative discendono dal “politico”.
            La partecipazione e il livello del dibattito all’assemblea che organizzammo al circolo La Loggetta a fine Marzo sono la base da cui ripartiamo.

            Rafforziamo l’invito all’assemblea cittadina di Firenze Antifascista

              A tutte le realtà politiche, i collettivi, le strutture, le organizzazioni, i comitati e le associazioni del territorio fiorentino: rafforziamo l’invito alla partecipazione all’assemblea organizzativa verso la piazza del 25 Aprile.
              Rimane intatto l’ordine del giorno che avevamo già presentato, ma crediamo sia ineludibile la necessità di un confronto rispetto a quanto accaduto con le cariche nella piazza di Milano del 12 Aprile.

              La questura vieta la parte finale del corteo contro guerra e carovita

                Il corteo vorrebbe arrivare fino a Montelungo, lato Fortezza.
                La Questura ha però prescritto il divieto per quest’ultima parte di corteo.
                Sarà istituita una zona rossa intorno a tutta la Fortezza dove arbitrariamente verrà deciso chi può e chi non può entrare: se sei accreditato per partecipare al Congresso puoi passare, se vieni riconosciuto come “manifestante” viene rimandato indietro.

                È risorta la Venere Biomeccanica!

                  Una storia che per le nuove generazioni di militanti va raccontata tutta, per le “vecchie” ha un significato molto diverso a seconda del posizionamento assunto nei primi anni del 2000 in città.
                  Riteniamo che quanto andremo a scrivere possa servire per conoscere avvenimenti importanti nelle dinamiche di quel periodo e che in molti non hanno conosciuto.
                  Sembra doveroso intervenire affinché questa resurrezione non corrisponda ad una riscrittura della storia.
                  Perché la riscrittura della storia è da sempre un problema e spesso per riscriverla basta omettere il contesto, passaggi di rottura e far corrispondere quel particolare al generale.
                  Abbiamo avuto modo di leggere alcuni articoli di giornale che fanno proprio questa operazione.

                  Continua l’accanimento

                    “Portiamo in piazza la bandiera rossa e che il più povero la sventoli”
                    Nelle aule di tribunale veniamo processati e condannati non per quello che facciamo, ma per quello che siamo: militanti politici.

                    Solidarietà a Mikhail e Alexander Kononovich, compagni antifascisti ucraini!

                      Negli ultimi tre anni la narrazione di parte della guerra in Ucraina è sempre stata a senso unico: ci è stato detto che supportare la cosiddetta “resistenza ucraina” voleva dire difendere la democrazia e stare in ogni caso dalla parte giusta. Come sempre l’imperialismo USA e NATO vuole dare patenti di democrazia e decidere da che parte stanno buoni e cattivi, a costo di legittimare e difendere i nazisti al potere a Kiev.