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Verso il 25 Aprile 2025: antifascismo è antisionismo

    Raccogliere l’esempio della Resistenza Partigiana significa coglierne il portato storico e l’insegnamento politico.
    Il Comandante Gracco disse che la Resistenza era l’insieme di tre momenti: la liberazione dell’occupante nazista, la liberazione dal fascismo e la liberazione dallo sfruttamento del capitale, il responsabile dell’avvento del fascismo e della guerra.
    Per questo possiamo dire che la Resistenza rimase incompiuta e lo è ancora oggi.

    Oggi come nel ’45 contro guerra e fascismo

      Il 25 Aprile 1945 l’Italia si liberava dal nazifascismo. Si liberava e non veniva liberata, perché fondamentale è stato il contributo di tutte e tutti coloro che dalle città alle montagne attraverso scioperi, sabotaggi e azioni di guerriglia, scegliendo di disertare e di insorgere imbracciando le armi hanno portato all’insurrezione generale e alla sconfitta del fascismo.

      La questura vieta la parte finale del corteo contro guerra e carovita

        Il corteo vorrebbe arrivare fino a Montelungo, lato Fortezza.
        La Questura ha però prescritto il divieto per quest’ultima parte di corteo.
        Sarà istituita una zona rossa intorno a tutta la Fortezza dove arbitrariamente verrà deciso chi può e chi non può entrare: se sei accreditato per partecipare al Congresso puoi passare, se vieni riconosciuto come “manifestante” viene rimandato indietro.

        Disertiamo la chiamata alle armi e scendiamo in piazza!

          L’abbiamo sempre detto: la Costituzione, in assenza dei rapporti di forza adeguati tra le classi, non rappresenta alcun argine alla barbarie di questo sistema.
          Nessuna norma e nessuna legge, neanche la carta fondante della Repubblica, ci salverà.
          Solo la lotta di classe.

          È risorta la Venere Biomeccanica!

            Una storia che per le nuove generazioni di militanti va raccontata tutta, per le “vecchie” ha un significato molto diverso a seconda del posizionamento assunto nei primi anni del 2000 in città.
            Riteniamo che quanto andremo a scrivere possa servire per conoscere avvenimenti importanti nelle dinamiche di quel periodo e che in molti non hanno conosciuto.
            Sembra doveroso intervenire affinché questa resurrezione non corrisponda ad una riscrittura della storia.
            Perché la riscrittura della storia è da sempre un problema e spesso per riscriverla basta omettere il contesto, passaggi di rottura e far corrispondere quel particolare al generale.
            Abbiamo avuto modo di leggere alcuni articoli di giornale che fanno proprio questa operazione.

            L’associazione ucraina che a Firenze omaggia i nazisti

              L’Associazione Ucraina – Firenze “Lilea” Onlus è l’associazione di ucraini che nella nostra città ormai da anni organizza manifestazioni a sostegno del regime di Kiev e della guerra sotto lo slogan “Gloria all’Ucraina! Gloria agli eroi!”.
              Alle sue manifestazioni ha preso parte più volte il PD locale e in diverse occasioni hanno presenziato anche Dario Nardella e Eugenio Giani.
              Proprio a proposito dei cosiddetti “eroi”, il 7 Marzo hanno pubblicato sui loro canali l’omaggio a Dmitry “Da Vinci”, in occasione dell’anniversario della sua morte avvenuta 2 anni fa.
              Dmitry “Da Vinci” era militare e militante nazista.

              Pane, pace, libertà

                Alle ore 10:00 del 5 Marzo 1943 gli operai della Fiat Mirafiori dopo 20 anni di fascismo e in piena guerra incrociano le braccia e smettono di lavorare.
                Saranno presto seguiti dagli operai e dalle operaie delle altre fabbriche di Torino e del triangolo industriale: nell’arco di un mese si contano 268 scioperi e 200.000 scioperanti.
                È l’inizio della fine.

                Sulla manifestazione europeista del 15 Marzo

                  Europeisti di ogni risma si sono scandalizzati per come Zelensky è stato trattato alla Casa Bianca.
                  Eppure anche loro lo trattano da anni come il Capo di Stato di una colonia che è stata usata in una guerra per procura. Cambia solo il livello di ipocrisia con cui questa verità viene raccontata al mondo.

                  Continua l’accanimento

                    “Portiamo in piazza la bandiera rossa e che il più povero la sventoli”
                    Nelle aule di tribunale veniamo processati e condannati non per quello che facciamo, ma per quello che siamo: militanti politici.

                    Solidarietà a Mikhail e Alexander Kononovich, compagni antifascisti ucraini!

                      Negli ultimi tre anni la narrazione di parte della guerra in Ucraina è sempre stata a senso unico: ci è stato detto che supportare la cosiddetta “resistenza ucraina” voleva dire difendere la democrazia e stare in ogni caso dalla parte giusta. Come sempre l’imperialismo USA e NATO vuole dare patenti di democrazia e decidere da che parte stanno buoni e cattivi, a costo di legittimare e difendere i nazisti al potere a Kiev.