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Rafforziamo l’invito all’assemblea cittadina di Firenze Antifascista

    A tutte le realtà politiche, i collettivi, le strutture, le organizzazioni, i comitati e le associazioni del territorio fiorentino: rafforziamo l’invito alla partecipazione all’assemblea organizzativa verso la piazza del 25 Aprile.
    Rimane intatto l’ordine del giorno che avevamo già presentato, ma crediamo sia ineludibile la necessità di un confronto rispetto a quanto accaduto con le cariche nella piazza di Milano del 12 Aprile.

    I fascisti stiano lontani dalle scuole del quartiere!

      Le porte della scuola Villani sono state tappezzate con le coperte termiche di primo soccorso, quelle oro e argento che spesso vediamo negli interventi di salvataggio in mare.
      L’iniziativa è stata assunta dalla scuola per stimolare il dibattito sulla solidarietà verso le migliaia di immigrati che muoiono in mare.

      Verso il 25 Aprile 2025: antifascismo è antisionismo

        Raccogliere l’esempio della Resistenza Partigiana significa coglierne il portato storico e l’insegnamento politico.
        Il Comandante Gracco disse che la Resistenza era l’insieme di tre momenti: la liberazione dell’occupante nazista, la liberazione dal fascismo e la liberazione dallo sfruttamento del capitale, il responsabile dell’avvento del fascismo e della guerra.
        Per questo possiamo dire che la Resistenza rimase incompiuta e lo è ancora oggi.

        Complicità ecologiche

          venerdì 11 Aprile @ 18:00

          Nella sessione delle ore 18.00, saremo in GKN al Festival “Complicità ecologiche” dove Fridays For Future Firenze ha invitato il CPA Firenze Sud come realtà aderente alla Rete Liberi/e di Lottare ad intervenire sul tema della guerra e il suo legame con repressione e crisi climatica.

          Innocence

            venerdì 11 Aprile @ 10:00

            Dalle 10.00 del mattino al Teatro l’Affratellamento, a partire dalla proiezione di “Innocence”, una giornata di incontri e dibattiti organizzata dalla collaborazione tra Comitato NO Comando NATO, Scuole Non Caserme, Firenze per la Palestina e Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università, con vari ospiti e presenza di alcune classi delle scuole medie superiori.

            Oggi come nel ’45 contro guerra e fascismo

              Il 25 Aprile 1945 l’Italia si liberava dal nazifascismo. Si liberava e non veniva liberata, perché fondamentale è stato il contributo di tutte e tutti coloro che dalle città alle montagne attraverso scioperi, sabotaggi e azioni di guerriglia, scegliendo di disertare e di insorgere imbracciando le armi hanno portato all’insurrezione generale e alla sconfitta del fascismo.

              La questura vieta la parte finale del corteo contro guerra e carovita

                Il corteo vorrebbe arrivare fino a Montelungo, lato Fortezza.
                La Questura ha però prescritto il divieto per quest’ultima parte di corteo.
                Sarà istituita una zona rossa intorno a tutta la Fortezza dove arbitrariamente verrà deciso chi può e chi non può entrare: se sei accreditato per partecipare al Congresso puoi passare, se vieni riconosciuto come “manifestante” viene rimandato indietro.

                Disertiamo la chiamata alle armi e scendiamo in piazza!

                  L’abbiamo sempre detto: la Costituzione, in assenza dei rapporti di forza adeguati tra le classi, non rappresenta alcun argine alla barbarie di questo sistema.
                  Nessuna norma e nessuna legge, neanche la carta fondante della Repubblica, ci salverà.
                  Solo la lotta di classe.

                  È risorta la Venere Biomeccanica!

                    Una storia che per le nuove generazioni di militanti va raccontata tutta, per le “vecchie” ha un significato molto diverso a seconda del posizionamento assunto nei primi anni del 2000 in città.
                    Riteniamo che quanto andremo a scrivere possa servire per conoscere avvenimenti importanti nelle dinamiche di quel periodo e che in molti non hanno conosciuto.
                    Sembra doveroso intervenire affinché questa resurrezione non corrisponda ad una riscrittura della storia.
                    Perché la riscrittura della storia è da sempre un problema e spesso per riscriverla basta omettere il contesto, passaggi di rottura e far corrispondere quel particolare al generale.
                    Abbiamo avuto modo di leggere alcuni articoli di giornale che fanno proprio questa operazione.