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26 Luglio 2025

    Condividiamo il comunicato di CUBA MAMBÍ, Gruppo di Azione Internazionalista, sulla rivoluzione cubana, il suo significato storico e attuale.

    Solidarietà a Anan, Alì e Mansour

      Vogliamo esprimere la nostra solidarietà a Anan, Alì e Mansour sotto processo presso il tribunale de L’Aquila con l’accusa di terrorismo.
      Il tribunale italiano ha negato l’estradizione verso Israele ma ha deciso di proseguire il processo sulle basi della stessa indagine israeliana.

      Il “NO” alla guerra nella notte di San Giovanni

        Nella notte di San Giovanni, mentre i nostri occhi guardavano i fochi nel cielo di Firenze, una sirena antiaerea ha rotto la ritualità.
        Forse per qualcuno ha rotto anche altro, ma quel suono così fastidioso stava a significare qualcosa di preciso.

        Comunicazione importante in merito al “ponte contro la guerra”

          Appuntamento spostato su ponte San Niccolò alle ore 20.00.

          A poche ore dall’appuntamento lanciato su ponte alle Grazie ci arriva notizia che, tra i vari divieti e ordinanze disposte per la serata del 24 Giugno, è stata decisa la totale chiusura di ponte alle Grazie.

          I monumenti partigiani non sono a disposizione della propaganda di guerra

            Nicolai Bujanov, Ivan Jegorov, Surten Kirikolzia. Sono i nomi dei militari sovietici che hanno combattuto nelle fila della Resistenza e sono morti combattendo il nemico nazifascista.
            Arrivarono in Italia come prigionieri di guerra dell’esercito nazista. Avrebbero dovuto combattere contro la Resistenza ma disertarono, riuscendo a scappare, e si unirono alla Brigata Sinigaglia.

            In memoria della Strage di Odessa

              2 Maggio 2014 — 2 Maggio 2025
              Per non dimenticare la Strage di Odessa e l’assalto nazifascista alla Casa dei Sindacati dove furono uccise 42 persone. Il più giovane, appartente alla Gioventù Comunista ucraina, aveva 17 anni.

              Insorgiamo, non più guerra non più distruzione solo forza che sa costruir

                Per noi è un orgoglio esser tornati ancora una volta per le strade di San Frediano, un quartiere simbolo della Liberazione di Firenze, ed averlo attraversato assieme a migliaia di antifasciste e antifascisti.
                Per rendere giustizia ai caduti della lotta di Liberazione, a coloro che hanno combattuto la lotta partigiana, il nostro compito è continuare a lottare per portare a compimento la Liberazione.

                Aggiornamenti sull’assemblea organizzativa per il 25 Aprile

                  L’assemblea di Firenze Antifascista di stasera avrebbe dovuto concentrarsi, in teoria, su questioni squisitamente organizzative.
                  Le questioni organizzative discendono dal “politico”.
                  La partecipazione e il livello del dibattito all’assemblea che organizzammo al circolo La Loggetta a fine Marzo sono la base da cui ripartiamo.

                  Rafforziamo l’invito all’assemblea cittadina di Firenze Antifascista

                    A tutte le realtà politiche, i collettivi, le strutture, le organizzazioni, i comitati e le associazioni del territorio fiorentino: rafforziamo l’invito alla partecipazione all’assemblea organizzativa verso la piazza del 25 Aprile.
                    Rimane intatto l’ordine del giorno che avevamo già presentato, ma crediamo sia ineludibile la necessità di un confronto rispetto a quanto accaduto con le cariche nella piazza di Milano del 12 Aprile.

                    Verso il 25 Aprile 2025: antifascismo è antisionismo

                      Raccogliere l’esempio della Resistenza Partigiana significa coglierne il portato storico e l’insegnamento politico.
                      Il Comandante Gracco disse che la Resistenza era l’insieme di tre momenti: la liberazione dell’occupante nazista, la liberazione dal fascismo e la liberazione dallo sfruttamento del capitale, il responsabile dell’avvento del fascismo e della guerra.
                      Per questo possiamo dire che la Resistenza rimase incompiuta e lo è ancora oggi.

                      Oggi come nel ’45 contro guerra e fascismo

                        Il 25 Aprile 1945 l’Italia si liberava dal nazifascismo. Si liberava e non veniva liberata, perché fondamentale è stato il contributo di tutte e tutti coloro che dalle città alle montagne attraverso scioperi, sabotaggi e azioni di guerriglia, scegliendo di disertare e di insorgere imbracciando le armi hanno portato all’insurrezione generale e alla sconfitta del fascismo.