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Insorgiamo, non più guerra non più distruzione solo forza che sa costruir

    Per noi è un orgoglio esser tornati ancora una volta per le strade di San Frediano, un quartiere simbolo della Liberazione di Firenze, ed averlo attraversato assieme a migliaia di antifasciste e antifascisti.
    Per rendere giustizia ai caduti della lotta di Liberazione, a coloro che hanno combattuto la lotta partigiana, il nostro compito è continuare a lottare per portare a compimento la Liberazione.

    Aggiornamenti sull’assemblea organizzativa per il 25 Aprile

      L’assemblea di Firenze Antifascista di stasera avrebbe dovuto concentrarsi, in teoria, su questioni squisitamente organizzative.
      Le questioni organizzative discendono dal “politico”.
      La partecipazione e il livello del dibattito all’assemblea che organizzammo al circolo La Loggetta a fine Marzo sono la base da cui ripartiamo.

      Rafforziamo l’invito all’assemblea cittadina di Firenze Antifascista

        A tutte le realtà politiche, i collettivi, le strutture, le organizzazioni, i comitati e le associazioni del territorio fiorentino: rafforziamo l’invito alla partecipazione all’assemblea organizzativa verso la piazza del 25 Aprile.
        Rimane intatto l’ordine del giorno che avevamo già presentato, ma crediamo sia ineludibile la necessità di un confronto rispetto a quanto accaduto con le cariche nella piazza di Milano del 12 Aprile.

        Verso il 25 Aprile 2025: antifascismo è antisionismo

          Raccogliere l’esempio della Resistenza Partigiana significa coglierne il portato storico e l’insegnamento politico.
          Il Comandante Gracco disse che la Resistenza era l’insieme di tre momenti: la liberazione dell’occupante nazista, la liberazione dal fascismo e la liberazione dallo sfruttamento del capitale, il responsabile dell’avvento del fascismo e della guerra.
          Per questo possiamo dire che la Resistenza rimase incompiuta e lo è ancora oggi.

          Oggi come nel ’45 contro guerra e fascismo

            Il 25 Aprile 1945 l’Italia si liberava dal nazifascismo. Si liberava e non veniva liberata, perché fondamentale è stato il contributo di tutte e tutti coloro che dalle città alle montagne attraverso scioperi, sabotaggi e azioni di guerriglia, scegliendo di disertare e di insorgere imbracciando le armi hanno portato all’insurrezione generale e alla sconfitta del fascismo.

            La questura vieta la parte finale del corteo contro guerra e carovita

              Il corteo vorrebbe arrivare fino a Montelungo, lato Fortezza.
              La Questura ha però prescritto il divieto per quest’ultima parte di corteo.
              Sarà istituita una zona rossa intorno a tutta la Fortezza dove arbitrariamente verrà deciso chi può e chi non può entrare: se sei accreditato per partecipare al Congresso puoi passare, se vieni riconosciuto come “manifestante” viene rimandato indietro.

              Disertiamo la chiamata alle armi e scendiamo in piazza!

                L’abbiamo sempre detto: la Costituzione, in assenza dei rapporti di forza adeguati tra le classi, non rappresenta alcun argine alla barbarie di questo sistema.
                Nessuna norma e nessuna legge, neanche la carta fondante della Repubblica, ci salverà.
                Solo la lotta di classe.

                Pane, pace, libertà

                  Alle ore 10:00 del 5 Marzo 1943 gli operai della Fiat Mirafiori dopo 20 anni di fascismo e in piena guerra incrociano le braccia e smettono di lavorare.
                  Saranno presto seguiti dagli operai e dalle operaie delle altre fabbriche di Torino e del triangolo industriale: nell’arco di un mese si contano 268 scioperi e 200.000 scioperanti.
                  È l’inizio della fine.

                  Sulla manifestazione europeista del 15 Marzo

                    Europeisti di ogni risma si sono scandalizzati per come Zelensky è stato trattato alla Casa Bianca.
                    Eppure anche loro lo trattano da anni come il Capo di Stato di una colonia che è stata usata in una guerra per procura. Cambia solo il livello di ipocrisia con cui questa verità viene raccontata al mondo.

                    Aggiorniamo la memoria; lottiamo contro guerra e repressione

                      Il 25 Gennaio saremo in piazza per rispondere all’appello lanciato dai GPI. Saremo in piazza Santissima Annunziata a Firenze alle ore 16.00 così come le altre realtà aderenti alla Rete Liberi/e di Lottare saranno nelle piazze di altre città.