
Vogliamo esprimere la nostra solidarietà a Anan, Alì e Mansour sotto processo presso il tribunale de L’Aquila con l’accusa di terrorismo.
Il tribunale italiano ha negato l’estradizione verso Israele ma ha deciso di proseguire il processo sulle basi della stessa indagine israeliana.
Domani inizierà una nuova udienza del processo con presidi davanti al tribunale su cui potrete aver maggiori informazioni in questo comunicato della Rete Liberi/e di Lottare.
In questo video invece le parole dei legali dopo l’ultima udienza di giugno.
Si tratta di un vero e proprio attacco alla Resistenza palestinese, alla sua legittimità ma anche un tentativo di reprimere la solidarietà internazionale. A tal proposito crediamo sia utile e necessario leggere anche questo comunicato dei Giovani Palestinesi nel quale si riporta della messa al bando per terrorismo di Palestine Action in UK.
Infine una considerazione.
Una parte della “sinistra” italiana oggi grida e si indigna per Gaza.
Potremmo anche dire “finalmente!” e fermarci lì se non fosse che ne vediamo chiaramente l’opportunismo.
Perché si parla di Gaza ma guai a fare un passo oltre. Non si parla del fatto che il genocidio è parte della strategia di guerra. Che è il frutto di quasi 80 anni di occupazione.
Figuriamoci poi se si può parlare di Cisgiordania, proprio il territorio su cui si basando le carte dei servizi israeliani che hanno portato Anan e gli altri ad esser arrestati e processati.
Guai a parlare di questo processo. Dovesse mai emergere che in Italia c’è la prigionia politica, che ci sono prigionieri politici al 41bis, che si pratica la tortura, che in carcere si muore e ci si suicida, che anche qua in carcere ci sono i minori.
Come farebbero poi, dai banchi del governo e dell’opposizione, a convincerci che il riarmo è necessario per una nuova guerra “civilizzatrice” contro la barbarie dei nemici delle democrazie occidentali?