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Nelle ultime ore…

Nelle ultime ore.
Israele è tornato a bombardare il Libano.
L’esercito israeliano ha fatto irruzione nella sede di Al Jazeera a Ramallah chiudendone le trasmissioni.
Gli USA sono tornati a minacciare di bombardare l’Iran.
Il governo non sa chi abbia autorizzato Netanyahu a sorvolare lo spazio aereo italiano.
In Cisgiordania coloni armati hanno cacciato i palestinesi intenti nella raccolta delle olive.
Il premio Nobel per la pace è stato assegnato a chi aveva chiesto l’intervento militare israeliano per rovesciare il governo del Venezuela.

Oggi però dovremmo essere tutti estasiati perché siamo ad un passo dalla pace grazie a Trump e alla Meloni!

Non abbiamo avuto l’impressione della “pace ormai prossima” neanche a Firenze, dove un intero rione è stato completamente militarizzato per impedire al corteo contro il Comando NATO di passare davanti alla Caserma dove ha sede il Comando.
Se il Comando è un “obiettivo sensibile militare” addirittura per un corteo – così è stato detto – in caso di guerra dichiarata da parte della NATO alla Russia, allora quali sarebbero i rischi?
Qualcuno, all’interno dei palazzi istituzionali, si è almeno preso la briga di considerare questi rischi prima di chinare la testa davanti all’insediamento del Comando NATO tra le case di Sant’Andrea?
Abbiamo preso in considerazione l’idea che nella loro guerra noi siamo e saremo solo carne da cannone o scudi umani all’occorrenza?

Non facciamoci illusioni.
Nessuna pace duratura è all’orizzonte perché al potere continua a starci chi fa parte del sistema della guerra.
Se la pace è davvero un obiettivo, c’è ancora tanto da lottare per arrivarci.
C’è tanto da cambiare per ottenerla.
C’è un mondo da rovesciare per raggiungerla.