
Dalle ore 17:30 live painting + a seguire asta benefit
Ore 20:30 cena sociale
Ore 21:30 inizio live con
- Dragnet (oldschool grind Toscana)
- Rattenkonig (raw punk Roma)
- Narkan (anarcopunx Milano)
A seguire dj set performers
Diahane’s Angels (Mel Isis, Uma Trauma, Elena di Troya)
L’intero incasso della giornata andrà benefit al compagno Ghespe attualmente imprigionato
L’ANTIFASCISMO NON SI ARRESTA
FUOCO ALLE GALERE
Per la PARTECIPAZIONE si chiede di segnanrsi scrivendo alla mail luci.rcf@gmail.com in modo che colori e tavolozze di recupero possano essere a disposizione di tutt*.
NO FASCI
NO SBIRRI
NO MOLESTI
NO DROGHE PESANTI
NO MACHISTI
NO RAZZISTI
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I progetti di dominio totalitario che le Elite hanno sul pianeta sono ormai evidenti, come la morte sociale imposta per non disturbare la loro realizzazione. L’efficentazione produttiva è divenuto diktat pervasivo che opprime tutto ciò che vive. Non è concesso spazio a nulla che non si omologhi agli standard richiesti ed imposti. La fascistizzazione , che corre dalla società alle istituzioni e viceversa, oggi si manifesta nella militarizzazione e nella burocratizzazione di ogni ambito dell’esistenza; nel nuovo pacchetto sicurezza, nel decreto anti-rave.
Agisce in tutte quelle operazioni che mirano a schiacciare e annichilire libertà personali e volontà di autoorganizzazione; che rendono muta ogni voce critica, perseguitando tutto quello che potrebbe far sorgere qualcosa di ‘altro’, di ‘diverso’. Tutto ciò che è imprevedibile, incontrollabile o non monetizzabile deve essere spazzato via per lasciare il posto ad una realtà sterile, domata, plasmabile, modellizzabile, prevedibile. Così come le foreste, espressione di vita irriducibile, vengono distrutte per essere sostituite da monoculture industriali così quello che c’è di vivo, di umano, e carnale nelle nostre città viene spazzato via per lasciare spazio alle smart city: ordinate, mappate, digitalizzate, controllabili. A farne le spese tutte quelle realtà che hanno scelto di non cedere alla trasformazione recuperatrice che in cambio di una sopravvivenza che puzza di collaborazionismo richiede ai ribelli la metamorfosi in scanzonati, pacificati, offerenti di servizietti cool: un po’ terzo settore, un po’ caritas. Ridotti a non avere neanche la fantasia di darsi un nome; intenti nella ‘riduzione di un danno’ che non è disponibile di essere recuperato; ansiosi di saltare sul carrozzone dei profitti Smart e benecomunizzati; disposti a vendere la storia loro e quella di chi Riottosa davvero! ha sempre messo barricate tra gli amici e i nemici.
Anche Firenze DOVEVA cambiare, e uno degli accelleratori di questo cambiamento è stata l’operazione panico. Con lo sgombero delle due storiche occupazioni anarchiche e l’arresto di numerosi militanti, nel 2017, tribunale e questura hanno agito per eliminare una ostinata fonte di problemi per i piani di messa a profitto della città. Come pretesto principale fu indicata la ininterrotta campagna di attacchi ed azioni dirette subita dai fascisti fiorentini nell’esercizio della loro propaganda velenosa. A pagare il prezzo più alto, la privazione totale di ogni libertà, quegli individui che si rifiutarono di obbedire, in tempi, in cui persino pisciare contro un muro o non consegnare il proprio documento, in una serata qualsiasi, può essere usato a pretesto dai bulli di stato per creare un caso di ‘ordine pubblico’.
Il nostro compagno Ghespe, dopo due anni di irreperibilità, è stato arrestato (e seviziato), a Febbraio in Spagna. Già condannato in via definitiva a otto anni per fabbricazione detenzione e porto di ordigno esplosivo, lesioni personali gravissime e danneggiamento, deve scontare un residuo di pena di oltre cinque anni. Un altro compagno è già in carcere dal 2023 dopo la sentenza della cassazione che lo ha condannato ad una pena ugualmente lunga, ed un’altra decina di compagni/e attende di scontare pene da 1 a quasi 4 anni per reati vari. Il Mondo Nuovo che ci hanno promesso durante il Covid è in piena formazione. L’orrore sionista dilaga in Palestina. Due milioni di persone a Gaza continuano a scappare terrorizzate in cerca di una salvezza impossibile. La mattanza eseguita da umani, se davvero sia umano chi festeggia mentre commette un genocidio, comandati da un programma algoritmico annega di sangue le coste del mediterraneo.
Un altro orrore dilaga nelle nostre strade. È la pace sociale che consente tutto ciò. L’alleanza tra Italia e Israele è fondamentale nel massacro di Gaza. Così come lo è nella impresa neo-coloniale chiamata ‘piano Mattei per l’Africa’. Così come lo è nell’operazione di conquista che vede scienza e industria appropriarsi dei segreti della natura per piegarla alle proprie necessità di profitto e controllo. I compagni che si ritrovano a subire il carcere non lo fanno per aspirazione al martirio. Lo fanno perché costretti da un nemico che in troppi pochi hanno il coraggio di affrontare in una battaglia che infuria a prescindere dalle nostre intenzioni. Noi abitanti del ‘nord del mondo’ siamo posti di fronte ad una scelta ineludibile. Nutrirci delle briciole che i padroni lasciano cadere dal loro banchetto cannibale; oppure cercare dei complici per colpire là dove più nuoce. Con Ghespe e tutti i prigionieri. Per la guerra sociale.