
Respingiamo al mittente l’uso strumentale dell’accusa di “squadrismo” rivolto ai compagni e alle compagne di Torino che hanno organizzato l’azione alla redazione de La Stampa.
Sono “tutti” pronti a riconoscere il fascismo dove non c’è e si voltano dall’altra parte quando ce l’hanno davanti.
Guardatelo oggi il regime dell’informazione, lo Stato della democrazia compiuta, alla luce del Piano di Rinascita Nazionale della Loggia P2: l’accentramento dei poteri, il presidenzialismo, la separazione delle carriere, il controllo trasversale e la censura dei mezzi d’informazione, la continuità di governo in governo delle stesse logiche e interessi senza alcuna differenza tra destra e cosiddetta sinistra.
Del resto è stato lo stesso Nordio ad adulare il cosiddetto “Venerabile” Licio Gelli.
Allora oggi ci dovremmo mettere tutti in fila ordinata dietro al coro indignato di Meloni, Elly e Mattarella condannando chi ha osato puntare il dito sulla redazione de La Stampa.
Dovremmo avere il terrore negli occhi nel vedere qualche scritta, una scrivania ribaltata, le carte a terra?
Quello sarebbe il nuovo “squadrismo” che avanza.
Se invece non vai per il sottile contro una nuova sede di CasaPound vicino a piazza Alimonda diventi “fascista rosso”.
Se provi ad alzare la voce contro la NATO sei un servo delle “autocrazie” dell’est, proxy del terrorismo internazionale.
Se manifesti per la Palestina sei un antisemita.
Oggi qualcuno ci dice che su quelle carte gettate a terra nella sede de La Stampa ci sarebbe il lavoro che è il “premio presidio della democrazia”.
Di quale democrazia state parlando?
Quella dei morti sul lavoro, dei traffici con Israele, delle Stragi di Stato e del riarmo europeo?
Chi si è messo l’elmetto per portarci alla guerra? Noi o loro?
Allora le ragioni per gettargli in faccia lo schifo per questo sistema e chi ne alimenta la propaganda guerrafondaia ci sono tutte.
Ribaltiamo questo racconto: fiumi d’inchiostro gettati per coprire il sangue dei palestinesi, per offendere la RESISTENZA palestinese, per legittimare l’azione genocida di Israele, per criminalizzare la solidarietà con la Palestina, per concorrere ad arresti ed espulsioni.
Chi risponde di questi crimini?
Non basta la camicia bianca, il tesserino della stampa e un tablet, per avere davvero le mani pulite. Bisogna fare quel mestiere con la schiena dritta stando dalla parte degli oppressi.
Altrimenti si fa il gioco degli oppressori.
Perché quando PRESS stava scritto sui giubbetti dei giornalisti arabi in Palestina non ci sembra si siano indignati per i loro omicidi così tanto come per una scrivania ribaltata!
Perché comunque la si pensi, quando poi la repressione agisce, bisogna scegliere da che parte stare: noi stiamo da quella della solidarietà, “senza se e senza ma”.
Firenze Antifascista

