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La mobilitazione contro sionismo, guerra e manovra finanziaria tra bilanci e prospettive

La mobilitazione contro sionismo, guerra e manovra finanziaria tra bilanci e prospettive

Quando

sabato 15 Novembre    
17:00

Tipologia evento

SABATO 15 NOVEMBRE AL CPA FIRENZE SUD
ALLE ORE 17.00

INIZIATIVA E DIBATTITO
LA MOBILITAZIONE CONTRO SIONISMO, GUERRA E MANOVRA FINANZIARIA TRA BILANCI E PROSPETTIVE

Ne parliamo con il CALP di Genova, il GAP di Livorno, il Lab. Politico ISKRA di Napoli, Genova Antifascista e la Panetteria Occupata di Milano.
Interverranno anche di Giovani Palestinesi d’Italia.

Ciò che abbiamo visto nelle piazze delle scorse settimane bisogna che venga discusso e dibattuto.
Se adesso le piazze sembrano non avere più la stessa carica e la stessa portata, ciò non vuol dire che quello non sia il vissuto di un ampio strato di settori popolari che si sono resi protagonisti di quei momenti.
Il protagonismo della base ha dato un contributo decisivo alla riuscita del 3 Ottobre quando, rifiutando la logica degli scioperi separati prodotta dalla CGIL due settimane prima, ha preteso che la convocazione dello sciopero fosse nello stesso giorno e nelle stesse piazze per tutte le organizzazioni sindacali.
Quel protagonismo ha travalicato gli stessi gruppi organizzati e le strutture sindacali, ma che al tempo stesso senza la loro azione a partire dal livello territoriale tutto ciò non sarebbe stato possibile.

Si tratta quindi approfondire questa dialettica, non per rappresentarla, ma per cercare di stimolarla nuovamente.
Partiamo da un dato che abbiamo riscontrato in più interventi: “abbiamo ‘iniziato’ lottando per la Palestina ma ben presto è diventato sentimento diffuso che stessimo lottando con la Palestina, scioperavamo per liberarla ma ci siamo accorti che era la Resistenza palestinese che aveva dato modo a noi di provare a liberarci”.

Oggi siamo chiamati a parlare di questo per dare forza alla necessità di rompere con tutto il sistema guerra che su più fronti continua ad alimenta tensioni a livello internazionale mentre sul fronte interno fa corrispondere, all’aumento della precarietà economica per milioni di lavoratori, l’innalzamento dei livelli di controllo sociale e repressione.

Il prossimo 28 Novembre sarà ancora sciopero generale e il giorno successivo saremo ancora chiamati a mobilitarci a livello nazionale: con la Palestina e contro la manovra finanziaria, contro la manovra finanziaria e con la Palestina.
Queste due date non sono una scadenza, ma parte di un processo che dobbiamo continuare ad alimentare.
Come è stato per la Global Sumud Flotilla e il “blocchiamo tutto” lanciato dal porto di Genova, sta a noi studiare ed inventare ancora altri strumenti che siano “miccia e scintilla” capaci di fare tremare i palazzi del potere.

Fare questo dibattito per noi vuol dire cercare di tracciare un bilancio a più voci e trovare spunti che diano prospettiva e continuità alla mobilitazione.
Invitiamo alla massima partecipazione e a portare il proprio contributo in questo confronto.