

NON C’È DA MOLLARE UN MILLIMETRO!
AVANTI CON LA MOBILITAZIONE!
Chi fino ad oggi ha coperto con la negazione e sostenuto nei fatti il genocidio sta provando a raccontarci che in Palestina si sia ad un passo dalla pace.
Facciamo attenzione perché non è così.
Gli USA avevano messo sul piatto una proposta “prendere o lasciare”.
La Resistenza palestinese ha risposto intavolando una trattativa su quelli che erano punti critici della proposta.
Ad oggi siamo prossimi alla firma di un primo passaggio che riguarda lo scambio di prigionieri, il ritiro parziale dell’esercito d’occupazione da Gaza, l’ingresso di aiuti umanitari e un cessate il fuoco.
Molte volte nella storia abbiamo visto accordi simili venir meno poco dopo la firma.
È la stessa Resistenza palestinese a dirlo e a chiedere che la mobilitazione internazionale continui a farsi sentire perché gli accordi vengano rispettati, affinché possano progredire fino al ritiro completo dell’esercito sionista da Gaza, affinché il cessate il fuoco sulla Striscia non corrisponda all’aggravarsi della situazione in Cisgiordania e nei territori occupati.
Il cessate il fuoco non stabilizza l’area ma potrebbe addirittura anticipare una nuova escalation contro il Libano o contro l’Iran.
In ogni caso non cambia la sostanza rispetto a chi ancora sostiene la barbarie dell’entità sionista come sta continuando a fare il governo italiano.
Non c’è da mollare un millimetro!
Domani, Venerdì 10 Ottobre in piazza Indipendenza alle ore 18.30 per contestare la presenza di Meloni, Tajani e Salvini a Firenze.
Sabato 11 Ottobre alle ore 15.00 davanti alla sede RAI di Firenze corteo contro il Comando NATO, perché il fronte aperto da Israele è in continuità con gli altri fronti di guerra aperti da NATO e USA: questa mobilitazione deve mettere in discussione tutto il sistema della guerra e del riarmo.
Dobbiamo rivendicare l’inversione di tendenza rispetto all’aumento al 5% del PIL per la spesa militare e l’ulteriore taglio della spesa sociale.
Queste non sono chiacchere: sono le linee guida della prossima manovra finanziaria su cui si dovrà misurare ancora la nostra capacità di tornare a scioperare!