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FIRENZE ANTIFASCISTA
16 Anni di Carcere
per un Colletto Alzato…

18033994_1942069706012068_4834706485765422538_nNella giornata del 19 settembre 2017 il Tribunale di Firenze, ha condannato 16 antifascisti/e a complessivi quasi 17 anni di carcere.

Per 15 compagni/e la pena è stata di 1 anno per il reato di travisamento (2 mesi in più per uno ed un mese in più per un altro compagno per porto oggetti atti ad offendere) e per un compagno 1 mese per accensione di materiale pirotecnico.

I fatti si riferiscono ad un corteo del 16 novembre 2013 che seguì il pestaggio in città di due giovani da parte di militanti di Casapound. Un combattivo corteo antifascista che sfilò per le vie del centro e vicino la sede dei fascisti (allora vicino alla sede della Questura), senza che si verificassero particolari tensioni.

Dopo circa un anno sono arrivate le denunce per il reato appunto di travisamento, seguite martedì dalle sentenze, con condanne al massimo della pena prevista per il reato.

Ancora una volta vengono colpiti i militanti antifascisti, coloro che si battono, mettendo a rischio la propria esistenza per non concedere spazio alla rinascita fascista e razzista, altro che legge Fiano!

Il clima in cui anche queste condanne si inseriscono l’abbiamo più volte descritto. Un clima di repressione generalizzata nelle piazze, sui posti di lavoro, nelle scuole e in tutta la società, che ha visto negli ultimi anni una drastica accelerazione dettata dai vari decreti approvati; decreti che si fondano sul clima di paura alimentato dai continui allarmi ed “emergenze” di comodo, immigrazione, degrado, writers, ultras; dal decreto Alfano del 2015 al famigerato decreto Minniti del 2017. Politiche che affiancano una situazione internazionale di guerra permanente in cui i territori interni devono essere pacificati e mansueti. A fronte di una situazione di crisi che fa aumentare lo sfruttamento, impone la privatizzazione di tutti i servizi pubblici e la scuola, peggiora le condizioni di vita e dove ad aumentare sono solo e spese militari e la disoccupazione la repressione rimane l’arma preferita dai padroni.

Anni fa contestavamo il Codice fascista Rocco in quanto passaggio confermato nella costituzione della Repubblica e quindi origine del nostro attuale diritto penale; o la legge Reale del 1977 che ha formalizzato un diritto basato sull’emergenza; oggi invece assistiamo a giurisprudenza ben peggiore con buona pace dei sinceri democratici. E così le pene aumentano (per il solito reato di travisamento, come esempio, è adesso previsto un massimo di due anni) così come aumenta il potere e la discrezionalità di questure e caserme. Persa ogni mediazione politica o sociale la “polizia” diventa ancor di più attore determinante nelle politiche di attacco alle condizioni di vita proletarie. Mentre le pene aumentano per i proletari che lottano, per gli antifascisti e per i rivoluzionari, i padroni, fascisti, camorristi, faccendieri e corrotti vari possono scorrazzare liberamente o addirittura fare le leggi in Parlamento.

Ed è evidente proprio in casi come per queste ultime condanne: la Questura di Firenze, ed il capo Digos Pifferi, hanno influenzato e determinato queste condanne. Prima le denunce artificiose dopo un corteo come tanti altri, poi l’accanimento nel portare avanti le indagini ed infine, ci sembra evidente, la pressione per portare le condanne addirittura al massimo della pena. Del resto cosa aspettarci da dirigenti Digos che inseguono e pestano ragazzi fuori dalle scuole, che sgomberano immigrati e proletari costretti a occupare case per vivere, che sulla pelle di arrestati e denunciati arricchiscono il proprio curriculum per fare avanzamenti di carriera!! La scelta di denunciare gli antifascisti per il corteo del 16 novembre 2013, e di spingere per la loro condanna con accuse infondate manifesta tutto il ruolo politico che la Digos svolge nella repressione per conto dello Stato borghese e dei padroni.

Quanto a noi siamo attenti e impegnati a lottare contro la repressione, a comprendere e a far comprendere e non ignorare quanto accade e ad essere sempre presenti nella difesa degli antifascisti e di chi lotta.

Ai compagni ed alle compagne condannate va ovviamente tutta la nostra solidarietà e sostegno, perché nessuno/a sarà lasciato solo.

FIRENZE ANTIFASCISTA