Contro i tentativi di golpe della
destra reazionaria, sosteniamo il
“Proceso Bolivariano” in Venezuela

18486415_1503456569678569_719443091334027687_nContro i tentativi di golpe fascista della destra reazionaria, sosteniamo il “Proceso Bolivariano” in Venezuela

Per giovedì 18 maggio è prevista nella sede del Consiglio Regionale della Toscana un’iniziativa di carattere reazionario per appoggiare l’opposizione della destra del Venezuela contro il governo bolivariano di Maduro. Organizzata dal gruppo di Fratelli d’Italia, vede presente anche un esponente del Pd e soprattutto alcuni membri dell’opposizione venezuelana, tra cui quel Capriles già conosciuto per aver perso due elezioni contro Chavez e Maduro stesso. Medesime iniziative vengono fatte sul territorio nazionale, con la presentazione del libro della venezuelana Tramamunno sulla supposta fine della rivoluzione, come filo conduttore della campagna contro il Venezuela bolivariano.
Non stupisce la presenza ufficiale del Partito Democratico, che è da tempo schierato a sostegno dei fascisti latino americani contro le esperienze progressiste dell’America Latina. Sarà presente, a dimostrazione anche del ruolo del governo italiano, il dirigente del Ministero degli esteri ed ex ministro Terzi.
La destra reazionaria venezuelana, sostenuta da decenni dagli Stati Uniti e dai paesi dell’Unione Europea, attraverso sia finanziamenti diretti che con campagne internazionali di attacco e mistificazione dei governi bolivariani, da mesi sta cercando di portare il paese sull’orlo del baratro, per creare le condizioni per un golpe politico militare. Negli anni numerosi sono stati i tentativi di golpe falliti sia contro Chavez che contro Maduro ed un nuovo violento tentativo è in corso in queste settimane. Attraverso mobilitazioni reazionarie, serrate padronali, ritiri di beni primari dai mercati, assassini mirati e di gruppo, la peggiore destra latino americana, per intendersi la stessa dei golpe in Argentina e Cile, dei desaparecidos, degli squadroni della morte, cerca di rappresentarsi come paladina della libertà (!), per ripristinare il sistema precedente, dove dominava il latifondo e le risorse interne, come il petrolio, erano appannaggio delle aziende straniere, Usa e Spagna in testa.
Appare poi chiaro nella sua violenza il piano di propaganda cui partecipano le più grandi testate internazionali, da El Pais a Repubblica e Corriere, dal NY Times al Financial Times: omicidi di esponenti chavisti fatti passare per leader dell’opposizione, presentazione di golpisti e fascisti come rappresentanti del popolo, associazioni di padroni che fanno le vittime, per arrivare a sparuti gruppetti della sinistra anarchica e trozkista, i cui idioti epigoni troviamo anche qui, che giocano a fare i rivoluzionari.
Esemplare è il caso del giornalista (?) di Repubblica Omero Ciai, che da quel di Miami fa finta di fare il corrispondente estero sul luogo, e che puntualmente riporta tutte le false notizie confezionate dalle agenzie come Usaid ed altre.
Crediamo che il Venezuela di Chavez, il Venezuela bolivariano, non sia certo privo di contraddizioni e che non sia un paradiso terrestre ma sappiamo anche molto bene come questo paese stava prima di Chavez e come sta adesso. Sappiamo bene come sono cresciuti istruzione e sanità per tutti, come la casa sia diventata un diritto certo e come si stiano sviluppando esperienze di mobilitazioni popolari per superare un modello capitalista che ha mostrato in America Latina, come nel resto del globo, come il suo futuro sia fatto da miseria e sfruttamento, da ricchezza per pochi e sacrificio per quasi tutti.
Le esperienze di resistenza fanno paura a questo sistema marcio ed incapace di registrare consenso, cui necessitano tanto le “fake news” che spargono a piene mani sui propri giornali, per cercare di arginare qualsiasi spazio di conflitto e messa in discussione dello status quo.

Da parte nostra, a fronte di questi palesi tentativi fascisti ed imperialisti che si stanno concentrando contro il Venezuela, sappiamo bene per chi essere partigiani, che difendere il “Proceso Bolivariano”, vuole dire difendere le sue conquiste sociali e difendere gli spazi di agibilità che possono e devono portare, anche nel martoriato Continente Latino Americano, al superamento di capitalismo e barbarie.

Per tutto questo saremo presenti al PRESIDIO PUBBLICO sotto la sede della regione in via Cavour, 4

A fianco del Venezuela Bolivariano, sosteniamo le resistenze popolari!

Centro Popolare Autogestito Firenze Sud

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