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Sempre avanti!

Partiamo dai ringraziamenti.
Alla Sempre Avanti.
Alla Federazione Pugilistica Italiana.
Ai medici e ai paramedici presenti.
Agli atleti che sono saliti sul ring e a tutte le palestre che hanno preso parte alla giornata.
A tutte e tutti coloro che hanno speso anche un solo minuto del proprio tempo per contribuire all’organizzazione.

Ci prendiamo ora questo spazio per parlare ribadendo ciò che ieri abbiamo detto dal ring.
Siamo abituati prima a “fare” e poi a “parlare”.
Il CPA si trova nella sede di via Villamagna 27a dal 2001.
Quella era una scuola che venne chiusa per calo di iscrizioni.
Dopo anni di abbandono è stata occupata e quindi restituita ad uso pubblico e collettivo a seguito dello sgombero del CPA da viale Giannotti.
Nel 2001 fu occupato l’intero edificio ad eccezione della palestra che invece veniva ancora utilizzata dalla UISP per varie attività serali.

Così è stato fino al 2011, quando il governo Monti decretò la necessità di svendere il patrimonio pubblico per fare cassa per “risolvere” il problema del debito.
L’allora sindaco Firenze provò a mettere lo spazio sul mercato dichiarandone l’inagibilità ma si scontrò con la realtà di un’esperienza viva e radicata. Quindi desistette.
Da quel momento però la palestra rimase abbandonata: l’abbiamo vista deperire giorno dopo giorno, mangiata dalla vegetazione che ormai cresceva incontrollata mentre diventava uno luogo per “imboschi” e di appoggio per lo spaccio nel quartiere.

Così nel 2015 abbiamo deciso di completare l’occupazione di tutta la struttura.
Abbiamo tolto la rete, tagliato la vegetazione e ripulito la palestra da siringhe e boccette di metadone restituendo anch’essa al quartiere e al suo utilizzo originario.
Abbiamo organizzato iniziative di raccolta fondi per autofinanziare i lavori di allestimento e dal 2016 la palestra popolare ha iniziato le sue attività: boxe, karate, minibasket per bambini, muay thai, aikido e altre ancora.
La boxe nello specifico, proprio in questi anni, ha maturato il rapporto con la Sempre Avanti, sviluppato un ragionamento sulla salute e la sicurezza degli atleti, scelto il percorso federale come orizzonte per tutti coloro che avrebbe voluto combattere.
Questo ha prodotto il fatto che, con quella di ieri sera, siamo arrivati alla terza riunione pugilistica organizzata al CPA.

I nostri detrattori utilizzano molto spesso “luoghi comuni” o “leggende metropolitane” per attaccarci. Tra queste ritorna sempre il tema dell’abusivismo e della nostra irregolarità addirittura dal punto di vista fiscale: “al CPA non pagano le tasse”.
Anche ieri invece pensiamo di aver dato prova di cosa significhi per noi restituire materialmente alla collettività ciò che ci viene sottratto dalla busta paga ma che poi non ha ritorno in servizi sociali, trasporti, sanità, scuole, attività per il benessere e il tempo libero.
L’occupazione permette realmente una riappropriazione del “salario indiretto” attraverso la logica del “prezzo popolare”.
Così è stato dall’ingresso al bar, per la colazione, per il pranzo e fino alla cena.

Centinaia di persone hanno potuto godersi una giornata di sport con un esborso economico bassissimo. Intere famiglie, che magari nel quotidiano sono costrette a fare i conti con la cinghia sempre più tirata per arrivare alla fine del mese, hanno avuto la possibilità di prendere parte a tutta la giornata con la sola preoccupazione dell’orologio senza sentirsi bruciare il portafogli in tasca.
Tutto ciò lascia spazio alle relazioni sociali, alla condivisione, libera il tempo libero dalle logiche di mercato per cui tutto deve andare a rendita e a profitto.
Questo è stato ben comprensibile in un contesto in cui tutte le palestre che ieri erano presenti, dai maestri fino agli atleti, portano avanti la propria attività sulla base di una passione e della dedizione ad essa. Non altro.

Al CPA ciò è possibile in modo così evidente perché la palestra, che ha una sua dimensione di autonomia, si fonde con l’assemblea e con le altre decine di attività che al CPA si svolgono.
Lo fa basandosi su una scala di valori che ha nella solidarietà il suo fondamento.
Si tratta “semplicemente” di partire da noi, lavoratori o studenti di questa città, e dai vincoli che ci legano ad una scelta precisa.
Non lo facciamo per metterci un euro in tasca e neanche per offrire un servizio.
Lo facciamo perché crediamo che tutto questo sia profondamente politico.
Che questa sia l’essenza della politica: non i balletti e gli equilibri di palazzo, ma ciò che si muove nei settori popolari della nostra città che prima di tutto necessitano di momenti di incontro e di condivisione.
L’attività sportiva, sia essa amatoriale o agonistica, è anche questo.

Quando arrivi alla fine di una giornata così lunga e faticosa, ma oltre alla stanchezza vedi i sorrisi sulla faccia della gente, vuol dire che questa miscela funziona.
Vuol dire che qualcosa hai seminato.

Allora è proprio il caso di dirlo: “Sempre Avanti!”