
1º Maggio 2025
Festa dei lavoratori e delle lavoratrici, non del “lavoro” come definita subdolamente per ridimensionarne il significato.
Divenne un giorno di festa, lotta e mobilitazione dalla fine dell’800 partendo inizialmente dalla rivendicazione della riduzione dell’orario lavorativo a 8 ore al giorno.
Anche in Italia fu accolto l’invito a renderlo un giorno di festa. Così si poteva su un volantino del 1890: “Lavoratori, ricordatevi il 1º Maggio di far festa. In quel giorno gli operai di tutto il mondo, coscienti dei loro diritti, lasceranno il lavoro per provare ai padroni che, malgrado la distanza e la differenza di nazionalità, di razza e di linguaggio, i proletari sono tutti concordi nel voler migliorare la propria sorte e conquistare di fronte agli oziosi il posto che è dovuto a chi lavora.
Viva la rivoluzione sociale! Viva l’Internazionale!”
In Italia la data fu poi vietata dal regime fascista.
Fu all’indomani del 25 Aprile 1945 che molti giovani lavoratori si trovarono in piazza per festeggiare una giornata che non avevano mai potuto vivere in modo libero e compiuto.
Due anni, a Portella della Ginestra, i festeggiamenti del 1º Maggio furono macchiati dal sangue dei lavoratori.
Un chiaro segnale delle tensioni e dello scontro di classe che la caduta del fascismo non aveva fatto venire meno. Un evento che anticipò quella che poi avrebbe preso il nome di strategia della tensione, organizzata dalla Stato e messa in atto dai neofascisti.
Il 1º Maggio è una festa di classe, solidarietà e internazionalismo.
A Firenze parteciperemo al corteo fissato per le 14.30 con partenza da via Mariti per poi raggiungere la piazza dell’Isolotto dove la giornata proseguirà tra punti informativi, musica e interventi.