Nella Firenze degli sgomberi, degli avvisi orali, dei daspo urbani, svenduta ai capitali finanziari, tra Student Hotel e speculazioni, mentre centinaia di case popolari restano sfitte, gli equilibri da rompere sono tanti…
Sicuramente però ce ne sono altri che per quanto ci riguarda non vanno toccati.
Uno di questi è quello della Curva Fiesole.
La Curva, per scelta ormai storica, è uno luogo vissuto e attraversato da migliaia di persone il cui collante è il viola, l’amore per la Fiorentina e la città di Firenze.
Tutto il resto rimane fuori dai cancelli.
La Curva è un luogo trasversale dove non si fa attività politica e non si fa propaganda politica.
Questo è un equilibrio che noi conosciamo e rispettiamo.
È accaduto che durante un attacchinaggio del Comitato NO Comando NATO alcuni manifesti in vista della manifestazione del 21 Settembre siano stati affissi a coprire alcune scritte dell’UnoNoveDueSei.
Per questo siamo stati contattati in merito.
Non siamo di quelli che si voltano dall’altra parte o puntano il dito su altri.
Il Comitato è un ambito di cui facciamo parte e ci siamo presi la responsabilità di veicolare il messaggio.
È poi però successo anche che pochi giorni dopo quell’attacchinaggio qualcuno abbia deciso di rincarare la dose facendo una scritta a bomboletta rossa su uno dei murales proprio dell’UnoNoveDueSei.
Dal contenuto della scritta questa pare esser fatta da qualche antifascista.
A chiunque abbia fatto la scritta noi vogliamo dire una cosa semplice e chiara: “Stai sbagliando muro!”
Anche perché, se all’apparenza potrebbe sembrare un’azione fatta solo contro il principale gruppo della Fiesole, per quanto ci riguarda, visti i tempi, ci pare che sia fatta anche contro di noi, la legittimità e la credibilità della nostra parola…
Non essendo la Curva uno spazio di contesa politica non ha alcun senso coprire le scritte della Fiesole come se lo fosse.
Se proprio non si riesce a comprendere il senso di un equilibrio che a noi risulta chiaro, almeno se ne valuti l’opportunità: la Curva è un luogo trasversale ed è frequentata sicuramente anche da persone con cui entriamo in contatto durante cortei o volantinaggi e sensibili ai nostri messaggi.
Ci sembra evidente che se qualcuno gioca a provocarli, coprendo quella che per loro rappresenta identità e appartenenza, così facendo non si crea certo un terreno di scambio e rispetto reciproco…
Ci siamo presi la responsabilità di dirlo prima su canali interni e ora pubblicamente… il messaggio crediamo sia chiaro: questa storia ha da finire!
Scrivete sui muri, attacchinate, non fatevi beccare dalla pattuglia, ma scegliete i muri giusti!