Nella notte di San Giovanni, mentre i nostri occhi guardavano i fochi nel cielo di Firenze, una sirena antiaerea ha rotto la ritualità.
Forse per qualcuno ha rotto anche altro, ma quel suono così fastidioso stava a significare qualcosa di preciso.
Teniamoci strette le nostre feste e le nostre tradizioni ma non diamole mai per scontate.
Non pensiamo di vivere in un eterno presente come se questo non potesse esser drasticamente cambiato dalla guerra in cui questo sistema ci sta trascinando.
Proprio nella giornata del 24 Giugno, al vertice NATO, il governo italiano ha concordato l’aumento delle spese militari al 5% del PIL aprendo alla possibilità dell’utilizzo delle basi USA e NATO per condurre la guerra a fianco di Israele e poi dell’Ucraina.
Non dobbiamo leggere la realtà nelle contingenze. Oggi le bombe, domani la tregua.
Dobbiamo leggerla nella tendenza. Se il programma politico è quello del riarmo a costo dell’ulteriore taglio della spesa sociale, allora è chiaro dove ci stanno portando.

Qui il fatto però è dove andiamo noi lavoratori e lavoratrici. Se vogliamo seguirli a testa bassa oppure se davanti al baratro, davanti al lento ma inesorabile tentativo di arruolare i più giovani alla guerra, sapremo far valere la nostra forza per invertire la rotta.
La forza materiale di chi lavora per vivere e non per crepare sotto le loro bombe.
La forza, perché la sola “ragione” se la pigliano i bischeri!
Scendiamo in strada e mobilitiamoci per continuare a lottare contro la GUERRA, contro l’ECONOMIA DI GUERRA, contro il CAROVITA, contro la NATO e il COMANDO NATO che si sta insediando a Rovezzano.
Prossimo appuntamento, Giovedì 26 Giugno a partire dalle ore 17.30 in piazza Tasso per contestare Fratelli d’Italia che alle ex-Leopoldine ha indetto un’iniziativa sul Decreto Sicurezza.
Firenze Antifascista