Venerdì 19 Maggio
Serata a sostegno dei/delle
prigionieri/e palestinesi in sciopero

18447445_1501469266543966_6501061611710306085_nVenerdì 19 maggio 2017
al Centro Popolare Autogestito Firenze Sud – Via Villamagna 27/a, Gavinana

SERATA a SOSTEGNO dei/delle PRIGIONIER* POLITIC* PALESTINESI in SCIOPERO della FAME!

Dalle ore 19.30 ->
Proiezione video, interventi e collegamento con la Palestina occupata con aperitivo-cena con pietanze arabo/palestinese

Partecipa l’Associazione di Amicizia Italo Palestinese
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Dal 16 aprile 2017 oltre 1500 prigionieri politici palestinesi sono in sciopero della fame per la Dignità e la Libertà. Prigionieri di tutti i partiti politici, dal Fronte Popolare a Fatah ed Hamas scioperano per la fine dei divieti delle visite dei familiari, il diritto ad appropriate cure mediche, il diritto all’educazione in prigione e la fine dell’isolamento e della “detenzione amministrativa” cioè l’incarcerazione senza accusa o processo.
Sosteniamo la lotta dei prigionieri palestinesi, sosteniamo le lotte fuori dalle carceri.
Per la fine dell’occupazione sionista
Sosteniamo la sinistra popolare palestinese – Fuori il FPLP dalle liste antiterrorismo.

CPA Firenze Sud – via di villamagna 27/a Firenze, www.cpafisud.org, info@cpafisud.org
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DICHIARAZIONE RILASCISTA dal MOVIMENTO NAZIONALE dei PRIGIONIERI PALESTINESI- COMITATO per LO SCIOPERO DELLA FAME.
Mentre lo Sciopero della Dignità del movimento dei prigionieri entra nel suo 20° giorno, è l’inizio di una fase di estremo pericolo per le vite dei prigionieri in sciopero della fame. Questo giorno, infatti, segna anche un punto specifico nel contesto degli attacchi allo sciopero da parte del governo fascista dell’occupazione, che ieri ha annunciato, a guida del Ministro della Sicurezza Interna Gilad Erdan, che si sta lavorando per reclutare medici da un altro paese per compiere il crimine di alimentare forzatamente i prigionieri, e che questo odioso crimine si terrà nella clinica della prigione di Ramle, che abbiamo sempre vissuto come luogo di isolamento e tortura. Siamo anche minacciati di repressione e omicidio da parte delle unità repressive al-Matsada, e siamo informati della loro prontezza a possibili sviluppi e scontri dentro la prigione.
Questa tendenza porta con sé la prepazione ad una crimine mirato contro i prigionieri, con l’intenzione dell’omicidio. È chiaro che ora siamo nella fase successiva, quella della repressione, degli abusi, e dei tentativi di porre fine allo sciopero minacciando la vita dei prigionieri. Le preparazioni in corso indicano che c’è una decisione, presa nei confronti dei prigionieri, che vuole la loro morte per mano di una banda di fascisti a Tel Aviv. Questo è ciò che rende questo scontro un momento straordinario. Affrontarlo richiede chiarezza di visione, progetti e attività che si innalzino al livello richiesto. Sottolineiamo che il governo di assassini fascisti e di forze della sicurezza non ha ancora capito bene la nostra decisione a che 50 prigionieri guida si uniscano allo sciopero, e che se questo messaggio non è ancora giunto alle bande sioniste, ne verranno a conoscenza nei prossimi giorni.
In questo contesto, enfatizziamo che qualsiasi tentativo di implementare il crimine dell’alimentazione forzata contro qualsiasi prigioniero in sciopero della fame avrà, per noi, il significato di un progetto di esecuzione dei prigionieri. Lo affronteremo secondo questi termini, e trasformeremo le prigioni in luoghi di scontri con i nostri nudi corpi, armati della nostra fede, della nostra volontà, della nostra determinazione e della nostra fiducia che il nostro popolo, la nazione araba e islamica, e le forze della libertà e della giustizia nel mondo staranno al nostro fianco. Questa è una lotta per la libertà in opposizione all’ingiustizia, alla persecuzione e all’oppressione, una battaglia per preservare e lottare per i valori umani conro la barbarie e il razzismo, rappresentati dall’occupazione e dai suoi attori.
Siamo consapevoli della serietà della situazione presente, progettata dai fascisti del governo di Tel Aviv. In questo contesto, ci appelliamo a che:
1) Dopo 20 giorni di sciopero e l’arrivo dei prigionieri ad una fase pericolosa e fatale, facciamo appello per una settimana di indignazione condivisa da tutte le componenti del popolo palestinese, in patria e in esilio, un momento in cui il nostro popolo riversi la sua lava, i suoi vulcani, la sua rabbia nei siti dello scontro con l’occupazione. Questo significa anche la continuazione delle marce, delle proteste e dei sit-in, e delle marce verso le tende di sit-in in solidarietà con i prigionieri nei villaggi e nelle città, nonché l’accerchiamento delle ambasciate dell’occupazione in giro per il mondo;
2) Chiediamo che l’Autorità Palestinese interrompa immediatamente il coordinamento della sicurezza con l’occupazione. Questi sono giorni di scontri e azione nazionali;
3) Ci appelliamo a che si avvii una campagna internazionale più ampia da parte dei medici arabi e palestinesi, che avvisi dei pericoli dell’accettazione da parte dei medici a partecipare al crimine dell’alimentazione forzata dei prigionieri;
4) Chiediamo con urgenza l’azione affinché si perseguano e si processino i criminali dell’amministrazione carceraria dell’occupazione, delle agenzie dei servizi segreti, e il Ministro della Sicurezza Interna, il terrorista Gilad Erdan; (chiediamo) azione giudiziaria ovunque nel mondo, annunciando liste di nomi, ufficiali e ministri del nemico da perseguire come criminali di guerra;
5) Ci appelliamo a che si formi una cornice nazionale palestinese guida, inclusiva e partecipata da parte di tutte le forze nazionali e islamiche, e da parte di figure nazionali palestinesi, che guidi e segua le azioni di lotta per i prigionieri palestinesi a livello palestinese, arabo ed internazionale. Enfatizziamo the necessità che il comitato che segue la questione dei prigionieri nella Palestina occupata guidi la formazione di questa cornice. Il popolo palestinese ovunque sia ha un ruolo cruciale da compiere nel promuovere la lotta dei prigionieri. Questo conflitto deve essere rappresentato e supportato da una cornice nazionale e unificata;
6) Ci rivolgiamo ai giovani uomini e alle giovani donne palestinesi, agli studenti, ai lavoratori, alle forze rivoluzionarie che tengono il futuro nelle loro mani, e chiediamo con urgenza che partecipino creativamente alla lotta e che ricoprano il ruolo che viene richiesto loro. Non avete mai deluso i prigionieri per un giorno, e continuerete a portare avanti la lotta, e noi ci appoggiamo a voi.
In conclusione, i prossimi giorni porteranno sviluppi da parte nostra, e mentre affrontiamo le politiche dell’occupazione, affronteremo questa politica di esecuzioni approvata dal governo dell’occupazione contro di noi, i prigionieri della lotta di resistenza armata e della lotta popolare quotidiana.
Gloria ai martiri e la rivoluzione continua. Marciamo sui passi della vittoria!

I vostri fratelli, compagni e mujahideen Il Movimento dei Prigionieri Palestinesi, 6 maggio 2017 20° giorno dello Sciopero della Libertà e della Dignità.

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