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Venerdì 16 Novembre
Marèa di Enza Pagliara e Dario Muci

44540195_2097654623592091_7093514728479129600_nOre 19:00: Presentazione di “Storia di Antonia”. Interverranno gli autori del libro ed il collettivo antipsichiatrico Antonino Artaud di Pisa.
Ore 20:30 Cena benefit bus corteo nazionale di Nonunadimeno.
Ore 22:30 inizio concerto

Enza PAGLIARA e Dario MUCI
Due tra le voci più intense del Tacco d’Italia da lungo tempo protagonisti di percorsi artistici di alto profilo, ripropongono canti dimenticati, raccolti da loro stessi dalla voce viva dei cantori del Salento. Li incarnano e li impastano coi tempi e le storie che vivono, svelando la vitalità del passato sullo sfondo del presente. Un repertorio di canti tradizionali per voci, tamburelli e chitarra che unisce la ricerca alla riproposta, il femminile al maschile.

Se Enza Pagliara con dischi come “Frunte del luna” e “Bona Crianza” si è segnalata come una delle più intense interpreti della vocalità al femminile, Dario Muci con il progetto “Barberìa e canti del Salento” ha gettato nuova luce sul repertorio dei musicisti barbieri, donando nuova vita ad un corpus di canti e musiche per lungo tempo finite nell’oblio. Il nuovo progetto “MARÈA nasce dalla comune esigenza di rileggere uno straordinario corpus di canti appresi dalla voce degli anziani cantori salentini, mescolandoli a composizioni nuove ispirate alla realtà che li circonda, dando vita ad un incontro tra passato e presente. Tra canti alla stisa interpretati a due voci come l’intensa “Canto alla Spiga” e struggenti canti d’amore come “Luce de l’occhi” si compone un affresco sonoro di rara bellezza e fascino nel quale perdersi lasciandosi affascinare, ora dai chiaroscuri, ora dagli incanti, ora ancora dalla potenza espressiva del canto della terra. Ricerca, riproposta e tradizione in movimento sono gli ingredienti di un’esperienza musicale da vivere con la stessa passione che Enza Pagliara e Dario Muci mettono nella loro musica.

Oltre ai canti tradizionali, acquisiti direttamente dagli anziani, il duo propone un momento dedicato alla canzone di protesta in particolare sulla condizione dei contadini e degli operai, vittime oggi come ieri di profonde disparità sociali. Un repertorio che racconta lo scenario sociale e politico del nostro paese, intrecciato a momenti storici significativi che hanno caratterizzato la vita di milioni di italiani.