SULLO SCIOPERO DI LUNEDì 19 LUGLIO
Comunicato del gruppo di supporto

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“Fino a che ce ne sarà!”

Come gruppo di supporto “Insorgiamo con i lavoratori Gkn” vogliamo entrare nel merito della giornata di sciopero generale di lunedì 19 luglio lanciato da tutte le organizzazioni sindacali, dai confederali al sindacalismo di base, in appoggio alla lotta dei lavoratori Gkn.
Lo sciopero è stato costruito e sostenuto da tutte le Rsu, le organizzazioni, le strutture e le realtà di base che in queste lunghe e calde giornate sono passate dallo stabilimento portando la propria solidarietà e raccogliendo l’invito allo sciopero.
La giornata di sciopero ė stata costruita attraverso volantinaggi, la realizzazione dello striscione “Insorgiamo”, la preparazione di coreografie, cori e accompagnamento.
Lo sciopero si è nutrito del clima e del morale che siamo riusciti a tenere alto durante giorni e notti passate a presidiare la fabbrica.
Lo sciopero è iniziato durante le notti del fine settimana, è proseguito con lo spostamento dei pullman dalla Gkn al centro, scortati da motorini e bandiere fino ad arrivare alla piazza.
Tante delle parole che abbiamo sentito in Santa Croce sono state portate via dal vento anche se non possiamo non sottolineare le contraddizioni di tutti coloro che oggi sembrano tornati dopo un lungo viaggio durato trent’anni e si trovano spiazzati dalla realtà che presentava ai loro occhi.
Peccato che siano gli stessi che in questi trent’anni hanno firmato e sottoscritto tutte le norme e leggi che oggi hanno prodotto questo disastro fino allo sblocco dei licenziamenti.
Sono gli stessi che hanno sempre sbattuto in faccia ad ogni esperienza uscita dal loro controllo la retorica della “legalità”, salvo poi rendersi conto solo adesso che quella stessa legalità tutela le multinazionali e non i lavoratori.
Era semplice ieri e rimane semplice oggi: la legalità non corrisponde alla giustizia, ma agli interessi di chi detiene il potere.
E vorremmo anche sfatare l’idea che il problema sia la forma con cui avviene un licenziamento e che questo genere di azioni siano solo il frutto delle scelte di fondi finanziari e multinazionali: forse qualcuno ha nostalgia della vecchia raccomandata e dei padroni “vecchio stile”, stile avvocato Agnelli?
Ecco, sappiano che questa è la naturale evoluzione del sistema del profitto e della competizione e che un licenziamento è pur sempre uno schifosissimo licenziamento… nient’altro!
Le uniche parole che di quella piazza ci sentiamo sulla pelle sono invece quelle dei lavoratori della cementizia in presidio da nove mesi davanti alla loro fabbrica, quelle dei lavoratori Gkn in appalto e soprattutto quelle del Collettivo di fabbrica che era estensione di quanto si è visto in piazza.
Perchè in realtà il corteo con cui siamo arrivati in Santa Croce e quello con cui ne siamo usciti ha parlato chiaro: tempi, tensione, rabbia ed emozioni sono state scandite solo ed unicamente dagli operai Gkn e dai solidali che li hanno supportati fino ad oggi.
Un momento di piazza combattivo e determinato che ha travalicato le appartenenze sindacali, i balletti e gli equilibri di una burocrazia che sempre di più i lavoratori sentono lontani dai propri interessi, che ci ha fatto sentire in termini collettivi e politici ciò che quotidianamente siamo solo individualmente come merce nelle mani dei padroni: lavoratori e lavoratrici!
Sicuramente siamo ancora dentro ai calcoli e alle previsione che il fondo Melrose ha fatto preparando accuratamente la chiusura della Gkn, come è stato rimarcato dal palco durante l’intervento del Collettivo, ma c’è un aspetto che probabilmente non hanno considerato perchè non avevano neanche interesse a prendere in considerazione, visto che avrebbero lasciato questo territorio: che questa vertenza andasse oltre il piano sindacale, si facesse riferimento per centinaia di lavoratori e lavoratrici e si facesse lotta politica sfidando le passerelle e le promesse di istituzioni locali e Governo.
Altro che sciopero simbolico, come auspicava Confindustria!
Adesso testa, cuore e pancia alla manifestazione nazionale che nella mattinata di sabato 24 luglio si darà appuntamento davanti ai cancelli dello stabilimento e all’assemblea pubblica che, come gruppo di supporto, stiamo organizzando per la serata di giovedì 29 luglio.

“… non c’è resa,
non c’è rassegnazione,
ma solo tanta rabbia
che cresce dentro me”

Insorgiamo con i lavoratori Gkn

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