SOLIDARIETA’ con chi RESISTE,
dal KURDISTAN alla SARDEGNA!

42214717_2057176940973193_8862699606962601984_nSOLIDARIETA’ con chi RESISTE, dal KURDISTAN alla SARDEGNA!

Sabato scorso le questure di Nuoro e di Cagliari hanno perquisito la casa di 3 compagni sardi, attivi nelle lotte antimperialiste, contro la militarizzazione del territorio e nella solidarietà internazionalista a sostegno della resistenza kurda. Uno di loro è indagato per 270 bis “associazione con finalità di terrorismo” per la sua partecipazione alle Unita’ di protezione del Popolo Ypg ed all’International freedom batallion (IFB) che integra i numerosi militanti stranieri che in Rojava sostenegono il progetto di liberazione dei compagni e delle compagne kurde.

Questa inchiesta, che si basa su una foto circolata sui social e su alcune intercettazioni ben manipolate dalla procura, è solo l’ultimo episodio in un clima internazionale e nazionale che sempre più spesso mira a criminalizzare la solidarietà internazionale e verso la lotta dei kurdi contro i mercenari islamisti e contro l’aggressione dello stato fascista turco.

Dalla censura e chiusura delle pagine e dei profili social attivi nella solidarietà, alle perquisizioni delle sedi dei comitati in supporto alla resistenza kurda in Germania, agli arresti degli internazionalisti inglesi di ritorno dal Rojava, fino alle denunce contro gli attivisti italiani che manifestavano davanti all’ambasciata di Turchia o alle sedi di Leonardo Finmeccanica, appare chiaro come, svanita nel corso di un istante l’ipocrita retorica che dopo la liberazione di Kobane esaltava le Ypg come uniche forze efficaci nella lotta contro lo Stato Islamico in Siria, istituzioni e apparati repressivi si siano velocemente riallineati ai dettami degli interessi imperialisti nell’area mediorientale, desiderosi di non turbare gli ottimi rapporti della EU con il dittatore turco Erdogan.

Crediamo necessario, di fronte a quanto sta accadendo, portare la nostra solidarietà ai compagni colpiti, non tacere di fronte a repressione, arresti, denunce e tentativi di criminalizzazione.

Allo stesso tempo vogliamo ribadire che non ci faremo intimidire. Il nostro impegno come internazionalisti a sostegno della lotta di liberazione del movimento kurdo legato ad YPG e PKK e contro le responsabilità e le connivenze del nostro Stato, proseguirà come parte della lotta comune per abbattere capitalismo, fascismo, sessismo e patriarcato.

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