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Solidarietà all’Asilo Occupato

51461752_2256582614365957_9145909823475286016_nCON L’ASILO OCCUPATO e con chi lo HA DIFESO RESISTENDO,
SOLIDARIETA’ agli/alle IMPUTATE/I per ASSOCIAZIONE SOVVERSIVA!

Da ieri all’alba centinaia di poliziotti e digossini stanno militarizzando un intero quartiere a Torino per sgomberare lo storico Asilo, spazio occupato e autogestito dal 1995, e portare a termine degli arresti. La tenacia degli occupanti, che sono rimasti più di 30h sul tetto dello spazio, e le azioni solidali in città e in quartiere hanno tenuto testa ad un’operazione che da ieri mattina vedeva invece già cantar vittoria un fronte trasversale: dal Ministro in divisa Salvini – cavaliere della sua crociata a colpi di sgomberi e decreti – alla sindaca Appendino, quella del “cambiamento che parte dai municipi” – sino al PD di Fassino e al solito Senatore Esposito.

Di un fronte così ampio non ci stupiamo. Del resto, in Piemonte, è praticamente il “partito” SìTav, stavolta con la giunta 5stelle che si allinea coerentemente al fronte dell’ordine, della repressione e della sicurezza.

Se poi si può di nuovo sventolare lo spauracchio dell’associazione sovversiva e spiattellare l’etichetta di “terrorismo”, il mostro è servito!
E dunque “dagli all’anarchico”. Per coprire l’ennesimo atto repressivo si associano gli spazi occupati e autogestiti all’abusivismo, al degrado e li si dipinge come covi di specialisti della violenza e come un ostacolo ad una “riqualificazione dei quartieri” che altro non significa che speculazione e rendita.

E tutto questo perché? Perché sono coloro che lottano contro i CIE (ora CPR), veri e propri lager, dove si rinchiudono persone solo perché nate nel posto sbagliato o perché prive del giusto pezzo di carta.

“Porti chiusi” o “Porti aperti,” Minniti o Salvini, Chiamparino o Appendino, o dalle nostre latitudini, Nardella o Torselli, cambiano i musicisti ma la musica è la stessa: si vuole tappare la bocca a chi si oppone e pratica la solidarietà come antidoto al razzismo e all’attacco alle condizioni di vita delle classi popolari, di qualunque colore siano e a qualunque latitudine abitino, e a chi dice che la rabbia deve sprigionarsi verso chi è responsabile di questo sistema di miseria, competizione, sfruttamento, e non contro l’immigrato. Si vuole imprigionare chi lotta contro i Centri di detenzione, contro le espulsioni coatte, contro il controllo e il disciplinamento nelle scuole e sui posti di lavoro, contro la militarizzazione delle frontiere e delle nostre città.

Siamo alla vigilia del secondo grado per il processo al movimento fiorentino, dove 67 compagni e compagne sono imputati/e per essersi impegnati/e nelle lotte in città contro le riforme della scuola e l’università, l’attacco al diritto allo studio, le riforme delle pensioni e del lavoro, le politiche razziste e securitarie portate avanti dal 2009 al 2011 nella nostra città. Anche in questo caso, il reato associativo ha permesso intercettazioni, pedinamenti e la richiesta di sgombero degli spazi autogestiti. Anche a Firenze, la lotta contro la costruzione di un CIE in Toscana finì nel mirino degli inquirenti.
Siamo convinti che solo continuando a lottare si possa arginare il clima di controllo, repressione e sdoganamento di politiche razziste e fasciste in questo paese, siamo convinti che solo con la solidarietà si possa spezzare la spirale repressiva che vuole dividerci, impaurirci, fermarci.
Solidarietà ai compagni anarchici accusati di associazione sovversiva, solidarietà con chi resiste e lotta e lotterà dai tetti e nelle strade, giù le mani dall’Asilo occupato e tutti gli spazi autogestiti!

Da Firenze a Torino, rilanciare la lotta è la nostra migliore arma contro razzismo, repressione e sgomberi!

Compagne e compagni del CPA Firenze Sud