Solidarietà ai/alle compagni/e
di Milano e Cosenza

48358606_2174526179238268_3050670422300295168_nSOLIDARIETA’ ai/alle COMPAGNI/E di MILANO e COSENZA!

Un’operazione ha svegliato ieri all’alba compagni e compagni a Milano e a Cosenza, con perquisizioni, sequestri di beni personali e di abitazioni private o spazi sociali, notifiche di arresti e diverse misure cautelari. Ad essere messe sotto attacco sono le esperienze autorganizzate legate alla lotta per la casa, quella radicata nel quartiere popolare del Giambellino di Milano e quella del Comitato Prendocasa di Cosenza.
Non solo – ancora una volta – le pratiche di mutuo appoggio, resistenza e solidarietà nei quartieri tentano di essere represse e stroncate da questure e magistratura, ma nuovamente si tenta di applicare l’infame accusa del reato associativo. L’obiettivo è poi quello della criminalizzazione delle lotte attraverso l’uso servile di quotidiani e televisione (“il RACKET dell CASE OCCUPATE” titola la progressistaRepubblica). Chi lotta, chi si organizza, chi pratica la solidarietà non solo è un delinquente, ma fa della propria pratica ed esperienza politica una condotta di per se stessa crimosa e pericolosa (per lo Stato e gli interessi che difende, si capisce..) da reprimere e calunniare.

E’ un meccanismo che anche a Firenze conosciamo bene, e che molto spesso è funzionale a permettere a polizia e carabinieri di allungare indagini, intercettare telefonicamente attivisti/e e compagni/e, videosorvegliare gli spazi sociali, aquisire informazioni e ovviamente tentare con l’ausilio di stampa e giornali di diffondere il feticcio del “mostro in prima pagina” con l’intento diffamare pratiche di lotta diffuse, legittimate, radicate (come quelle del Giambellino) e portate avanti da tanti e tante, paragonandole ad esperienze mafiose o dirette da un manipolo di “professionisti del crimine”.
Chi festeggia, dunque, sono questurini, palazzinari, politicanti locali, i burocrati prezzolati delle aziende per l’edilizia popolare.
E le case “sgomberate” tornano vuote, così come lo erano prima. Se questo è ristabilire “la legalità”..
Ma il riso abbonda sulla bocca degli stolti, e se qualcuno crede di rispondere alle contraddizioni sempre più acute di questo sistema, alle disuguaglianze, ai bisogni negati e ai diritti violati sventolando denunce, repressione e propaganda, in cambio riceverà indietro sempre più rabbia e voglia di riscatto.
Non abbassiamo la guardia rispetto agli strumenti che lo Stato si sta dotando per reprimere e governare le tensioni sociali (non ultimo il DL Salvini e i provvedimenti su chi occupa o chi manifesta) e affiniamo i nostri strumenti per rilanciare le lotte, la solidarietà e l’autorganizzazione popolare.

Il racket è l’affitto, il delitto sono le case vuote e gli sfratti, la mafia è il capitale!
Solidarietà ai “Robin Hood” di Milano e Cosenza!
Tutte/i Libere/i!

Compagne e compagni del CPA Firenze Sud

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