Solidarietà ai lavoratori Bekaert

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Solidarietà ai lavoratori Bekaert nuovamente colpiti dall’arroganza padronale!

Quasi due anni fa la Bekaert, proprietaria di un sito industriale a Figline che dava lavoro a 318 operai, più i lavoratori delle cooperative, comunicò la chiusura per delocalizzare la produzione, lasciando tutti a casa.
Ne seguì una mobilitazione che portò ad un presidio permanente fuori i cancelli della Bekaert che durò 15 giorni. A seguito di quella lotta cadde un pezzo di Jobs Act, fu infatti riattivata la cassa integrazione straordinaria. Fuori ai cancelli della Bekaert in quei giorni furono molti i politici che, a turno, andavano a fare promesse ai lavoratori.
In realtà dopo la riattivazione della Cigs, le luci si sono spente sulla Bekaert e i mesi sono passati senza che fossero prese decisioni concrete per tutelare i lavoratori e ristabilire un equilibrio in una piccola zona della Toscana dove se chiude un’azienda da oltre trecento posti di lavoro, si crea una depressione economica non indifferente.
L’unico progetto valido di questi mesi, portato avanti da alcuni lavoratori, quello di creare una cooperativa per far riaprire la fabbrica, non è mai stato preso in considerazione ed anzi, è stato boicottato da politici e governo.
 
E così arriviamo a quando, in piena crisi pandemica e sotto Natale, la Bekaert diffonde una nota in cui comunica che i 176 lavoratori rimasti, saranno licenziati al termine della CIGS, a fine marzo 2020. Un atto amaro, come amara è questa storia, come amaro è l’immobilismo sindacale che sembra rendere impossibile qualunque tipo di lotta e rivendicazione.
La storia della Bekaert dimostra che se si lotta uniti si possono ottenere delle conquiste, come quella di demolire un pezzo del Jobs Act, ma nello stesso tempo dimostra anche che non bisogna mai abbassare la guardia, né fidarsi delle promesse dei politicanti presto dimenticate.
 
Noi siamo a fianco dei lavoratori e sosteniamo qualunque iniziativa decideranno di mettere in campo

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