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Sabato 25 Novembre
Sulla Pedagogia Sovietica
Incontro al CPA

23032739_1672341336123424_4164516792836224453_nSabato 25 Novembre
POEMA PEDAGOCICO

18:30 Iniziativa sulla pedagogia sovietica a partire dall’opera di Anton Semenovyc Makarenko – interviene Ferdinando Dubla, insegnante di filosofia e pedagogia (Ass. Marx XXI – Taranto)
21:00 Cena sociale – a seguire concerto (Bomber80 – Firenze Streetpunk)

“Ancora comunisti nel 2017?”

Quante volte abbiamo sentito questo “domanda”.
È quella che i nostri detrattori, di destra o di “sinistra” essi siano, utilizzano per deridere, denigrare e attaccare i nostri valori… quei valori che in verità non tramonteranno mai fin quando non saranno realtà: la solidarietà, l’internazionalismo e l’uguaglianza in una società che metta al centro gli interessi dei lavoratori e non del capitale, che produca per soddisfare le necessità collettive e non per accumulare profitti.
Vorremmo invece ribaltare quella “domanda” e chiedere loro come si possa ancora aver fiducia e sostenere un sistema, quello capitalista, che non fa che produrre e riprodurre su se stesso continue e sempre più efferate crisi, guerra e disuguaglianze.
Nel 1917 soldati, contadini e operai russi, guidati dai bolscevichi e da Lenin, presero il destino nelle loro mani e nei “dieci giorni che sconvolsero il mondo” imposero prima di tutto l’uscita dalla Guerra e poi l’organizzazione di una società altra: quella Socialista.
A cent’anni da quelle giornate vogliamo tornare a parlarne, non in termini retorici e nostalgici, ma per restituirle alla viva memoria di chi lotta ancora oggi.
Per capire come la Rivoluzione d’Ottobre migliorò la vita di milioni di proletari sul piano economico,sociale e culturale, nella vita quotidiana, sul posto di lavoro e nel tempo libero.
Per rimettere al centro del dibattito le categorie e le parole d’ordine di allora in tutta la loro attualità: guerra, stato, imperialismo e crisi da una parte, organizzazione proletaria, lotta di classe e internazionalismo dall’altra.
I nostri detrattori, coro dei nostri sfruttatori, continueranno a dirci che la storia si è fermata e che il suo capolinea si chiama “Capitalismo”: noi sappiamo che non è così e sappiamo che abbiamo scelta solo tra due possibilità… continuare a subirla o provare a scriverla!