Sabato 25 luglio
Spaghettata antifascista al Cpa

FB_IMG_1595237074926Sabato 25 luglio dalle ore 20
al CPA (Via di Villamagna 27A)

A seguire bar all’aperto!

★★★

Alla caduta del fascismo il 25 luglio del 1943 l’Italia fu attraversata da un’ondata di festeggiamenti popolari. Si trattò di una reazione spontanea: dopo decenni di oppressione e anni di guerra, finalmente gli antifascisti e le classi popolari di tutta Italia ebbero l’opportunità di rialzare la testa e cominciare a immaginare un futuro differente. In quelle circostanze fu naturale partire dal riappropriarsi delle piazze e della socialità, dopo anni in cui gli unici eventi pubblici ammessi erano quelli legati al regime. E così la famiglia Cervi decise di offrire pastasciutta a tutti nella piazza del loro paese, Campegine. Fu un momento di festa ma anche una chiara presa di posizione politica, in vista di quello che sarebbe accaduto poi. Infatti il fascismo non era affatto sconfitto e di lì a pochi mesi sarebbe iniziata la guerra partigiana contro fascisti e occupanti nazisti di cui i 7 fratelli Cervi furono eroi e martiri. Quel 25 luglio fu l’inizio di una riscossa popolare che, dopo la liberazione di tantissime città, inclusa la nostra, da parte delle brigate partigiane, ebbe il suo culmine con l’insurrezione generale del 25 Aprile 1945.

Dal seme che fu piantato allora è nata una pianta che ancora oggi è viva e giovane. Il filo rosso della memoria antifascista non si è mai spezzato. A nulla sono valsi l’opportunismo di chi da subito tradì gli ideali della Resistenza, le persecuzioni dei partigiani e la riabilitazione dei fascisti all’interno delle istituzioni repubblicane volta a determinare una continuità degli apparati repressivi che troviamo ancora pienamente operativa oggi nei codici, nelle caserme, nelle questure, nei tribunali. L’esempio della guerra popolare partigiana ha superato decenni di svuotamento e addomesticamento da parte delle istituzioni che la volevano relegare su un piano cerimonialistico e autocelebrativo di un sistema che negli ultimi 75 anni non ha prodotto niente di positivo per le classi popolari se non quanto esse stesse hanno strappato dalle mani dei loro oppressori, gli stessi che comandavano col fascismo, a prezzo di sofferenze, lutti e spesso pagando con anni di galera, proprio come nel ventennio.

Più forte delle menzogne e dell’opportunismo è stato l’esempio dei partigiani e delle partigiane. Per noi questo significa tenere viva la memoria della Brigata Sinigaglia che entrò per prima a Firenze il 5 agosto 1944, del suo comandante “Gracco”, che coerentemente difese gli ideali traditi della Resistenza per tutta la sua vita, e del partigiano del Cpa “Sugo” che 2 anni fa, proprio in questi giorni di fine luglio, ci ha lasciato. Dal palco del 25 aprile in S Spirito e in ogni corteo antifascista, dove non è mai mancato fino ai suoi ultimi giorni, Sugo ha sempre voluto ribadire che “la lotta partigiana era una lotta per cambiare la forma della società”. Questa verità resta troppo scomoda per quelle istituzioni che sono i cani da guardia di questa società, che non è mai cambiata se non in peggio, diventando sempre più ingiusta, sempre meno libera, e sempre più incapace di liberarsi delle sue tare originarie: sfruttamento, guerra, razzismo, omofobia, patriarcato…

La Liberazione è il compito che le brigate partigiane hanno trasmesso agli antifascisti di oggi. Per questo abbiamo scelto di destinare il ricavato della Pastasciuttata Antifascista in Gavinana, che quest’anno sarà organizzata al Cpa Firenze Sud, in solidarietà con i 15 antifascisti fiorentini da poco condannati in via definitiva dalla cassazione ad un anno ciascuno per il solo reato di travisamento. A due di loro è stato negato l’accesso alla condizionale, e a ciascuno è stato imposto di dover pagare 3mila euro di ammenda per “il disturbo” di aver fatto riunire la corte per un ricorso che ha definito inammissibile. Si tratta, in totale, di ben 45mila euro che dovranno essere versati nel giro di pochi mesi! Questi 15 compagni per noi sono solo “colpevoli” di non accettare, ieri come oggi, la presenza dei fascisti nella città di Firenze. Sappiamo bene che la repressione è un prezzo da pagare per chi pratica quotidianamente l’antifascismo. Sappiamo ancora meglio, però, che la solidarietà antifascista è più forte di ogni repressione. Per questo invitiamo tutte le antifasciste e antifascisti a contribuire alla raccolta fondi in atto all’indirizzo https://gf.me/u/ydnbmz e a contattare la pagina fb di Firenze Antifascista per organizzare eventi e iniziative di solidarietà a favore dei 15 condannati.

Oggi come ieri contro il fascismo con ogni mezzo necessario!

Firenze Antifascista
ANPI Sez. “Oltrarno” – Firenze
ANPI Sez. “Lanciotto Ballerini” – Campi Bisenzio
ANPI Sez. “Potente” – Firenze

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La #spaghettata è benefit per le spese legali della sentenza in Cassazione che ha visto imputati 15 antifascisti/e fiorentini che dovranno pagare un totale di 45000 euro.

Per continuare a lottare al fine di cambiare l’esistente, la #solidarietà è una vera arma: usiamola per non farci frenare dalla repressione di questo Stato che ci vorrebbe fermi e zitti!

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