Oggi come ieri: CONTRO l’EROINA
con ogni mezzo necessario!

fck-heroinOGGI COME IERI, CONTRO L’EROINA, CON ogni MEZZO NECESSARIO!

Da Sempre il Centro Popolare Autogestito Firenze Sud porta avanti la lotta contro le droghe pesanti e lo spaccio. Abbiamo sempre creduto che il centro sociale non possa essere una realtà avulsa dal contesto circostante e per questo ci sentiamo coinvolti e toccati dai fatti recentemente avvenuti nel quartiere. Nella zona di Viale GranBretagna, alcuni abitanti sono stati minacciati con un coltello dopo essere accorsi in aiuto di una ragazza nei pressi di un casolare abbandonato, notoriamente area di spaccio. Nei mesi scorsi, nella zona del ponte di Varlungo, alcune ragazze sono state seviziate e stuprate. Questi eventi ci hanno dato nuovi spunti di riflessione sulla violenza maschile contro le donne, sul consumo e lo spaccio di stupefacenti nel quartiere e sulla speculazione fatta attorno ad aree abbandonate come il casolare in questione.

1. Troppo spesso ultimamente abbiamo sentito accostare il termine “occupazione” ad edifici abbandonati, ovvero luoghi in cui trovano rifugio le marginalità di questa società, siano esse frutto del disagio e delle contraddizioni della nostra società oppure (come è successo nel tempo) rifugio temporaneo di lavoratori immigrati che, vittime della povertà o dello stato di clandestinità, vi stazionano temporaneamente.

2. Gli spazi abbandonati diventano rifugio per i tossicodipendenti che, lontano da occhi indiscreti, possono consumare sostanze. Qui entra in gioco lo spacciatore, ovvero chi della dipendenza ne fa mestiere e soprattutto profitto. L’illegalità non rende certo le sostanze stupefacenti diverse da qualsiasi altro oggetto che troviamo in vendita nei supermercati: produzione e vendita con relativi guadagni. Questi soggetti hanno ovvia intenzione di tutelare questi spazi e tenerli lontani da occhi indiscreti, con i mezzi che ritengono necessari o che riescono a mettere in campo.

3. Dove c’è profitto tutto può diventare merce di scambio. Anche il corpo di una donna. Desirée, Pamela sono due tra i tanti casi di violenza sulla donna, quelli a cui i giornali danno spazio in quella che è una narrazione della violenza di genere viziata da come è conveniente spostare l’opinione pubblica. Probabilmente se i loro seviziatori e assassini fossero stati Italiani di buona famiglia i giornali avrebbero puntato il dito e l’attenzione sulla loro tossicodipendenza.

4. L’accostamento di questi luoghi alle occupazioni non è casuale. Fa parte di una battaglia politica mossa contro chi nei quartieri, e non solo, ha un ruolo ben diverso, anzi proprio all’opposto! Le occupazioni sono luoghi di dibattito ed intervento politico, socialità, condivisione di conoscenze tramite i laboratori, sport popolare e cultura musicale! Questi siamo noi! E questa, a nostro parere, è la migliore risposta e il migliore antidoto allo spaccio nel quartiere.

5. L’accostamento, casomai, dovrebbe essere ben altro. Nei luoghi abbandonati (frutto della disperazione, della marginalità della tossicodipendenza) non succedono cose così diverse da quelle che succedono nei più eleganti, alla moda, e ben arredati salotti della gente bene.

6. La battaglia non deve essere contro il presunto “degrado” causato da un capannone abbandonato: ma bensì contro le sostanze ed il loro ruolo in questa società, ad ogni livello, contro le disuguaglianze che generano marginalità, povertà e disperazione, e contro la speculazione immobiliare che sistematicamente crea “non luoghi” abbandonati nei nostri quartieri, che invece potrebbero andare a soddisfare i bisogni dei loro abitanti

Centro Popolare Autogestito Fi-Sud

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