LETTERA DI SOLIDARIETA’ DA SOTTOSCRIVERE

ANNAL’ennesimo tentativo di criminalizzare chi fa ricerca storica indipendente e non si adegua alla vulgata revisionista.

LETTERA DI SOLIDARIETA’ DA SOTTOSCRIVERE.
Negare il negazionismo.

La deriva revisionista e il ritorno alla luce di neofascismi più o meno incravattati stanno prendendo nuovamente vigore. E’ di questi giorni infatti l’attacco mediatico ad una figura simbolica nella lotta al fascismo e alle nefandezze di questo, vecchie e nuove, note o nascoste, che altri per decenni non avevano saputo o voluto denunciare.
Alessandra Kersevan viene definita ancora una volta, in questa occasione dal consigliere Roberto Novelli di Forza Italia, “negazionista” delle foibe, con il preciso intento di ridurne e danneggiarne l’operatività e di sminuirne la preparazione storica, con una ridicola e deficitaria ricerca di informazioni basata “addirittura” su Wikipedia.
Ma la ricercatrice, che beninteso in nessuna maniera può essere definita negazionista, pubblica e diffonde, tramite la sua casa editrice Kappa Vu, conclusioni basate su fatti che sono circostanziati, documentati, esposti alla critica e alla eventuale smentita, seguendo la metodologia scientifica della ricerca storica, e le pubblicazioni sulla questione delle foibe ne sono l’esempio più nitido. Se il consigliere Novelli avesse speso qualche minuto per informarsi meglio, avrebbe di certo capito che pubblicare volumi su un certo argomento non può in nessun caso significare la negazione di questo.
Una tematica quella delle foibe riproposta e rinfocolata negli ultimi vent’anni da governi portatori di una cultura che ha tutt’altro che promosso, e ancor meno ottenuto, come vediamo ogni giorno, il superamento delle contrapposizioni etniche, politiche e storiche di quest’area, dando fiato invece ad un odio antislavo e anticomunista, anti rom e omofobo, che sta ripopolando le nostre strade con preoccupante regolarità.
Il consigliere Novelli e chi ha accolto la sua istanza, forse vedono nel lavoro di Kersevan un pericoloso tentativo di riesumare dal dimenticatoio alcuni dei peggiori misfatti del fascismo durante la guerra e l’occupazione nazista, con i suoi campi di concentramento per civili dove morirono migliaia di sloveni e croati, con i suoi torturatori, spie e traditori che, dopo l’8 settembre, si allearono e trovarono accordi con i nazisti per fermare il moto di rinnovamento sociale e politico che nasceva dalla Resistenza.
Però sono gli stessi personaggi che oggi avanzano obiezioni in merito ai fondi regionali di cui la Kappa Vu usufruisce da qualche tempo un sostegno che riguarda l’attività di tutela e sostegno della lingua friulana e delle minoranze linguistiche in regione, a testimonianza di un forte impegno nella valorizzazione delle diversità e nel superamento dei confini di ogni tipo e nella valorizzazione dei diritti di tutte le comunità. Ricordiamo che la Kappa Vu è nata nel 1987 proprio con un libro di didattica del friulano, e Kersevan si dedica da quarant’anni alla diffusione e valorizzazione della cultura friulana e del multilinguismo della nostra regione. Oggi è attaccata da chi copre ancora le strade di Trieste con manifesti contrari al bilinguismo. Chi è il “negazionista”?
Che si voglia eliminare questo sostegno può solo sancire che il fascismo è alle porte, e che comincerà la sua escalation proprio con un attacco alla cultura, alla ricerca storica, alla libertà di pensiero.

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Per sottoscrivere la lettera inviate una mail a info@kappavu.it

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