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LA NOSTRA SALUTE VIENE PRIMA dei LORO PROFITTI

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OBBLIGATI a LAVORARE e LIBERI di MORIRE? NO, GRAZIE!
LA NOSTRA SALUTE VIENE PRIMA dei LORO PROFITTI! FERMIAMOLI!

La crisi sanitaria che sta attraversando l’Italia diventa di giorno in giorno più grave. La sottovalutazione e l’impreparazione delle autorità e di tutta la classe dirigente (politici, banchieri, industriali, manager, giornalisti etc etc.) sono sotto gli occhi di tutti e pongono la popolazione di fronte alla prospettiva angosciante di dover correre ai ripari, alla disperata ricerca di una soluzione individuale per un problema che non può avere soluzioni individuali ma solo collettive. Per questo ci sentiamo di rivolgere, prima di tutto a noi stessi ovvero a chi frequenta il CPA e a chi lo sente come uno spazio proprio, un appello alla solidarietà attiva e alla responsabilità, che impongono di fare di tutto per rallentare il contagio in atto.

Come CPA Firenze Sud abbiamo deciso di sospendere le nostre attività fino a quando sarà necessario, senza eccezioni. Altrettanto chiaramente vogliamo dire che il Centro Popolare è uno spazio che si pone come argine al degrado -quello vero- e come antidoto all’abbandono, pertanto, seppure con attività sospese, non sarà in questi giorni un posto abbandonato e lo vigileremo quotidianamente…a buon intenditore poche parole.

Se siamo arrivati al punto in cui siamo è troppo facile scaricare le colpe sui comportamenti individuali. Mentre la situazione dei reparti di terapia intensiva è sempre più drammatica, anche in Toscana e a Firenze, il governo chiude le scuole ma lascia aperte fabbriche e uffici, chiedendo a tutti di non uscire di casa ma poi si costringe le persone a recarsi a lavorare se non vogliono o non possono prendere permessi o ferie. Come, se mentre siamo sull’autobus o in treno per andare a lavoro o siamo in officina, in ufficio o in magazzino diventassimo improvvisamente immuni al coronavirus e al suo contagio. E, come se non bastasse, non una parola è stata spesa sulla tutela dei lavoratori che hanno perso il lavoro e di quelli che lo perderanno, nessuna misura concreta è stata approntata di fronte alla crisi economica, niente per bloccare i licenziamenti e per dare tutele a chi ancora una volta si trova a pagare sulla propria pelle per situazioni che non ha creato. Tutte le decisioni vengono prese per tutelare gli interessi di una classe imprenditoriale che non vuole vedere fermarsi la produzione dei propri profitti e non vuole pagare il conto di questa crisi così come quello delle tante altre crisi che l’hanno preceduta.

Anche le rivolte sono un contagio, questa volta positivo, che in poche ha ore ha visto le fiamme alzarsi da nord a sud. Bene hanno fatto i prigionieri delle carceri di tutta Italia che si sono ribellati alla totale assenza di tutela nei loro confronti e alle ulteriori restrizioni che sono state loro imposte, in una condizione già insopportabile per il sovraffollamento, e che per questo stanno pagando un prezzo di sangue altissimo con ben 12 morti. Allo stesso modo in diverse fabbriche e magazzini si iniziati i primi blocchi e scioperi perché i lavoratori non si sentono tutelati e le misure igienico-sanitarie prese dalle aziende non sono sufficienti a garantire la salute collettiva.

Per chi ci governa “emergenza” vuol dire che ci sono “cittadini di serie A” e “cittadini di serie B”, che c’è chi, quando si porrà la necessità di operare una scelta, sarà curato e chi no. Per questo siamo al fianco di prigionieri e lavoratori perché pensiamo che la loro lotta sia la nostra stessa lotta: la lotta per proteggere la nostra salute come bene collettivo intoccabile e non subordinato ai loro profitti.
Non possiamo e non dobbiamo permettere che le classi dirigenti usino il coronavirus per determinare un ulteriore peggioramento delle nostre condizioni di vita e di lavoro e un nuovo inasprimento delle condizioni di repressione sui posti di lavoro e in tutta la società.

Mettiamo la nostra salute al primo posto, ribelliamoci all’obbligo di lavorare, fermiamoci se non sono rispettate le condizioni di sicurezza, protestiamo con aziende e sindacati, mettiamoci in malattia se questo non avviene. Se siamo davanti ad un’emergenza, tutto si deve fermare!

Centro Popolare Autogestito Firenze Sud